๐ฏ ✨IL SANTO DEL GIORNO ๐ฏ ✨
BEATO TOMMASO BELLACCI DA FIRENZE
31 Ottobre
Offerto da Eugenio
Originario di Firenze, Tommaso Bellacci condusse in gioventรน una vita talmente sregolata e dissipata, che quando, persuaso da un amico a cambiare i propri costumi, cercรฒ di entrare in qualche ordine religioso, trovรฒ resistenze a essere accolto. Inizialmente fu ammesso in una confraternita laica, poi divenne fratello laico nel convento dei frati osservanti di Fiesole, appena fuori cittร .
Qui condusse una vita tanto edificante quanto famigerata era stata quella precedente e, pur rimanendo un fratello laico, divenne maestro dei novizi. Insistette molto con coloro che gli venivano affidati perchรฉ seguissero la Regola francescana nel modo piรน fedele e letterale possibile e fu esemplare lui stesso per penitenza e austeritร .
Nel 1414 un certo frate Giovanni, dovendosi recare a Napoli per diffondere la riforma osservante nei conventi francescani del posto, prese con sรฉ Tommaso come assistente. Egli trascorse in quella cittร sei anni, operando con la predicazione e l'esempio per portare a compimento la riforma e sostenuto nei propri sforzi da molti miracoli. Quando ormai la sua fama era diffusa in tutta Italia, papa Martino V gli chiese di fare ritorno in Toscana a collaborare con il B. Antonio di Stroncone (7 feb.) nella predicazione contro i Fraticelli, branca dell'Ordine francescano condannata come eretica per le sue radicali opinioni sulla povertร ; in questo periodo Tommaso fondรฒ molte nuove case, sulle quali S. Bernardino (20 mag.), ministro generale degli osservanti, gli conferรฌ piena autoritร ; pose quindi la propria sede a Scarlino e diede anche inizio all'usanza conventuale di recarsi in processione, dopo l'Ufficio notturno, in un bosco vicino, dove ciascuno aveva un semplice rifugio di frasche nel quale rimaneva un certo tempo in preghiera personale.
Il concilio di Firenze del 1439 portรฒ a una riunificazione di breve durata tra le Chiese di Oriente e di Occidente; p. Alberto di Sarzana fu inviato come legato papale presso i siro-giacobiti e di nuovo Tommaso, anche se giร settantenne, fu scelto come assistente. Alberto affidรฒ a lui e ad altri tre frati l'incarico di recarsi in Etiopia, ma, lungo il tragitto, essi furono catturati dai turchi e malmenati.
Tommaso volse ora la predicazione ai suoi carcerieri e si salvรฒ dalla morte solo grazie all'intervento di papa Eugenio IV, che pagรฒ ai turchi un riscatto per il rilascio della delegazione; dispiaciuto di essere stato privato del martirio, partรฌ per Roma per chiedere il permesso di ritornare in mezzo ai turchi ad annunciare il Vangelo. Ammalatosi invece a Rieti, morรฌ il 31 ottobre 1447 e fu sepolto nella chiesa di S. Francesco, dove le sue reliquie sono tuttora venerate. Molti prodigi si sono verificati sulla sua tomba.
Sorse presto un movimento che voleva Tommaso canonizzato insieme a S. Bernardino, la cui causa era allora all'esame. Dal momento perรฒ che questo avrebbe ritardato la canonizzazione del grande riformatore, si decise di rimandare quella di Tommaso finchรฉ la prima non fosse stata ultimata.
Si dice che S. Giovanni da Capestrano (23 ott.), recatosi sulla tomba di Tommaso, gli ordinรฒ di smettere, per obbedienza, di compiere miracoli, finchรฉ il maestro non fosse stato dichiarato santo e che i prodigi siano cessati per tre anni. Non si รจ piรน proceduto, tuttavia, con la causa di Tommaso, ma il suo culto come beato รจ stato approvato nel 1771.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Rieti, beato Tommaso da Firenze Bellaci, religioso dell’Ordine dei Minori, che, partito per la Terra Santa e l’Etiopia, patรฌ il carcere e le torture per Cristo da parte degli infedeli e, tornato infine in patria, riposรฒ in pace quasi centenario.












