giovedì 3 luglio 2025

🎯il Santo del giorno 4 luglio

 



04 LUGLIO

 

SANTA ELISABETTA DI PORTOGALLO REGINA

 

Saragozza, Spagna, 1271 - Estremoz, Portogallo, 4 luglio 1336

 

Nacque a Saragozza, in Aragona (Spagna), nel 1271. Figlia del re di Spagna Pietro III, quindi pronipote di Federico II, a soli 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltà del marito ma in esso Elisabetta seppe dare la testimonianza cristiana che la portò alla santità. Svolse opera pacificatrice in famiglia e, come consigliera del marito, riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Alla morte del marito donò i suoi averi ai poveri e ai monasteri, diventando terziaria francescana. Dopo un pellegrinaggio al santuario di Compostela, in cui depose la propria corona, si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei stessa fondato. Dopo la morte avvenuta nel 1336 ad Estremoz in Portogallo, il suo corpo fu riportato al monastero di Coimbra. Nel 1612 lo si troverà incorrotto, durante un'esumazione, collegata al processo canonico per proclamarla santa. Fu canonizzata a Roma da Urbano VIII nel 1625. (Avvenire)

 

 

PREGHIERA A SANTA ELISABETTA REGINA

 

O santa Elisabetta, modello d'ogni  virtù sublime, col vostro esempio mostraste al mondo quanto può in un'anima cristiana la carità,  la fede e l'umiltà.

 

Voi amaste Dio di un ardore sì ardente ch'Egli vi rese degna di  provare sulla terra le gioie del  Paradiso. Con una fede invitta  foste vera discepola dell'Evangelo, e considerando nel prossimo Gesù Cristo stesso, metteste ogni vostra  soddisfazione nel parlare coi poveri,  nel servirli, nell'asciugare le loro  lacrime e nel soccorrerli.

 

La vostra umiltà fu sì grande, che  non contenta di cambiare il trono con una miserabile capanna, e il manto regale in un modesto abito di san Francesco, voleste sottoporvi quantunque innocente, ad una vita  di privazioni e di penitenze abbracciando con gioia la croce del Divin Redentore.

 

O santa Elisabetta, siate le celeste  amica dell'anima nostra, aiutateci ad amare Gesù come voi Lo avete amato,  proteggeteci nel nostro difficile e, ottenendoci il perdono dei nostri falli, apriteci la via al Regno dei Cieli ove voi sedete beata. Così sia.

 


Il Santo del giorno ❤️ 3 luglio


 Il mese di luglio è dedicato a San Charbel 


Ecco la straordinaria storia legata al corpo incorrotto: incalcolabile la lista dei miracoli e delle guarigioni che avvennero. All'indomani della morte, cinque mesi dopo la sepoltura una luce intensissima partiva da quella tomba, una luce così intensa che fu vista fino a 40 chilometri di distanza.


 Si fece la riesumazione della salma, il corpo era quello di un uomo vivo che dorme. 

Da esso usciva abbondante liquido rossastro di composizione sconosciuta simile al sangue al cui contratto avvenivano guarigioni, miracoli e conversioni, primo a centinaia e poi a migliaia. Nel 1927 si fece una nuova ricognizione del corpo a 29 anni dalla morte e risultò ancora perfettamente conservato incorrotto e un liquido misterioso continuava ad uscire nel 1952 si fece ancora una di sepoltura e il corpo apparve intatto ancora morbido ed elastico come vivo anche se completamente ricoperto e bagnato fradicio come sempre da quel liquido rossastro.


 San Charbel sole d'oriente, il guaritore, chiamato anche profumo del libano. 

È ricordato da tutti: cattolici ortodossi, musulmani e atei prova che c'è un Dio, è un Dio Padre di tutti, un Dio che ha mandato sulla terra Gesù il salvatore. San Charbel si ricorda che i beni di questo mondo non portano la felicità. Egli compie miracoli in oriente come Padre Pio in occidente, ancor più e verso persone di altre religioni in tutto il mondo. Guarì completamente un paralitico dalla nascita che si recò davanti alla sua tomba. Questo da subito accrebbe la sua popolarità e i monaci cominciarono ad annotare i miracoli, ma il lavoro ben presto divenne insostenibile. Da allora fino ad oggi numerosi miracoli si susseguono in tutto il mondo grazie a San Charbel il quale appare anche negli ospedali e dove è chiesto il suo aiuto.

martedì 1 luglio 2025

Il Santo del giorno ❤️. Offerto da Messe Friuli online


 

✨🙏❤️ Il patrono di Lecce è un modenese, nato a Carpi nel 1530 da una famiglia illustre.Da giovane si appassionò allo studio della letteratura classica (ci è giunto un suo commento in latino a Catullo) e successivamente a Bologna si dedicò alla filosofia e alla medicina, che però abbandonò dopo un triennio per passare al diritto civile ed ecclesiastico, nel quale ottenne la laurea nel 1556. Grazie alla protezione del cardinale Cristoforo Madruzzo, governatore di Milano per conto del re Filippo II di Spagna, al cui servizio lavorava suo padre, Bernardino percorse una brillante carriera amministrativa come podestà a Felizzano nel Monferrato, avvocato fiscale ad Alessandria, podestà alle Cascine, pretore a Castel Leone, e infine come Uditore e Luogotenente Generale a Napoli.Qui venne in contatto con la Compagnia di Gesù alla quale, dopo un espresso comando della Vergine Maria apparsagli col Bambino tra le braccia, chiese di essere ammesso. Vi entrò il 13 ottobre 1564 e nel 1567 fu ordinato sacerdote e nominato maestro dei novizi, esercitando anche vari ministeri a vantaggio della cittadinanza. Sette anni dopo venne destinato a Lecce per trattare la fondazione di un collegio al quale si dedicò poi fino alla morte ricoprendo incarichi di rettore o vicerettore e perfino lavorando semplice operaio, ma pensando anche alla gente: ricchi e poveri, dotti e ignoranti, tutti erano conquistati dalla santità della sua condotta caratterizzata dall’amabilità del tratto, dall’umiltà e dalla pazienza, che gli procurarono il titolo di “padre della città”. A lui ricorrevano per consiglio anche prelati e principi, attirati dai carismi spirituali di cui godeva e dalla sua fama di taumaturgo. A Bernardino morente, il municipio di Lecce chiese di voler essere il protettore della città di generazione in generazione, e lui acconsentì, diventando patrono da vivo, caso unico nella storia della Chiesa. Si spense il 2 luglio 1616 a 86 anni. Fu canonizzato da Pio XII nel 1947.

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