domenica 9 febbraio 2025

Almanacco del giorno Friuli


 

il Sole sorge alle ore 07:14 e tramonta alle ore 17:27


la Luna sorge alle ore 14:56 e tramonta alle ore 06:32

⚪ 12-02-2025

⚫ 28-02-2025




Santo del giorno 10 febbraio


 

10 FEBBRAIO

 

SANTA SCOLASTICA

 

Norcia, Perugia, ca. 480 - Montecassino, Frosinone, ca. 547

 

Scolastica ci è nota dai “Dialoghi” di san Gregorio Magno. Vergine Saggia, antepose la carità e la pura contemplazione alle semplici regole e istituzioni umane, come manifestò nell’ultimo colloquio con il suo fratello s. Benedetto, quando con la forza della preghiera “poté di più, perché amò di più”. (Messale Romano)

 

 

PREGHIERA A SANTA SCOLASTICA

 

Oh Santa Vergine Scolastica, nel lasciare questa terra non dimenticarci! Le anime nostre sono destinate a seguirti, sebbene sian prive del medesimo incanto agli occhi del Signore. Meno fortunate della tua, esse dovranno purificarsi per lungo tempo prima d'essere ammesse nel soggiorno ove contempleranno la tua beatitudine. La tua preghiera obbligò le nubi del cielo a piovere sulla terra: ch'essa ci ottenga le lacrime della penitenza. Le tue delizie consistevano nella conversazione intorno alle cose eterne: rimuovi le nostri futili e nocive: facci gustare quelle nelle quali le anime nostre aspirano ad unirsi a Dio. Tu trovasti il segreto di quella fraterna carità, il cui sentimento è un profumo di virtù che allieta il cuore di Dio: apri i nostri cuori all'amore verso i fratelli; elimina la loro freddezza e indifferenza, onde possiamo scambievolmente amarci come Dio vuole che ci amiamo

Almanacco di oggi/ meteo GO 2025


 ☀️ Sole 

🌙Luna

Go 2025

il Sole sorge alle ore 07:15 e tramonta alle ore 17:25


la Luna sorge alle ore 13:43 e tramonta alle ore 05:48

⚪ 12-02-2025

⚫ 28-02-2025





Santo del giorno 9 febbraio

 



Sant' Apollonia Vergine e martire


Festa: 9 febbraio


Alessandria d’Egitto, † 249 ca.



La sua morte è narrata nella "Historia ecclesiastica" di Eusebio di Cesarea, che riporta una lettera di san Dionigi di Alessandria, testimone dei fatti inerenti la cattura e l'uccisione di Apollonia. Ad Alessandria nell'anno 248 scoppiò una persecuzione popolare contro i cristiani: in uno degli attacchi venne presa anche Apollonia, anziana vergine, impegnata nell'opera di diffusione del Vangelo nella sua città. Le strapparono i denti e accesero un fuoco minacciandola di gettarla tra le fiamme se non avesse rinnegato la fede cristiana, ma Apollonia preferì gettarsi da sola nel rogo e morire.


Patronato: Dentisti, Malattie dei denti

venerdì 7 febbraio 2025

8 febbraio SANTA GIUSEPPINA BAKHITA ❤️


 

GIUSEPPINA BAKHITA (1869-1947) 

vergine dell'Istituto delle Figlie della carità Canossiane


foto


  


Giuseppina M. Bakhita nacque nel Sudan nel 1869 e morì a Schio (Vicenza) nel 1947.


Fiore africano, che conobbe le angosce del rapimento e della schiavitù, si aprì mirabilmente alla grazia in Italia, accanto alle Figlie di S. Maddalena di Canossa.


La Madre Moretta


A Schio (Vicenza), dove visse per molti anni, tutti la chiamano ancora «la nostra Madre Moretta».


Il processo per la causa di Canonizzazione iniziò dodici anni dopo la sua morte e il 1 dicembre 1978 la Chiesa emanò il decreto sull'eroicità delle sue virtù.


La divina Provvidenza che «ha cura dei fiori del campo e degli uccelli dell'aria», ha guidato questa schiava sudanese, attraverso innumerevoli e indicibili sofferenze, alla libertà umana e a quella della fede, fino alla consacrazione di tutta la propria vita a Dio per l'avvento del regno.


In schiavitù


Bakhita non è il nome ricevuto dai genitori alla sua nascita. La terribile esperienza le aveva fatto dimenticare anche il suo nome.


Bakhita, che significa «fortunata», è il nome datole dai suoi rapitori.


Venduta e rivenduta più volte sui mercati di El Obeid e di Khartoum conobbe le umiliazioni, le sofferenze fisiche e morali della schiavitù.


Verso la libertà


Nella capitale del Sudan, Bakhita venne comperata da un Console italiano, il signor Callisto Legnani. Per la prima volta dal giorno del suo rapimento si accorse, con piacevole sorpresa, che nessuno, nel darle comandi, usava più lo staffile; anzi la si trattava con maniere affabili e cordiali. Nella casa del Console, Bakhita conobbe la serenità, l'affetto e momenti di gioia, anche se sempre velati dalla nostalgia di una famiglia propria, perduta forse, per sempre.


Situazioni politiche costrinsero il Console a partire per l'Italia. Bakhita chiese ed ottenne di partire con lui e con un suo amico, un certo signor Augusto Michieli.


In Italia


Giunti a Genova, il Signor Legnani, su insistente richiesta della moglie del Michieli, accettò che Bakhita rimanesse con loro. Ella seguì la nuova «famiglia» nell'abitazione di Zianigo (frazione di Mirano Veneto) e, quando nacque la figlia Mimmina, Bakhita ne divenne la bambinaia e l'amica.


L'acquisto e la gestione di un grande hotel a Suakin, sul Mar Rosso, costrinsero la signora Michieli a trasferirsi in quella località per aiutare il marito. Nel frattempo, dietro avviso del loro amministratore, Illuminato Checchini, Mimmina e Bakhita vennero affidate alle Suore Canossiane dell'Istituto dei Catecumeni di Venezia. Ed è qui che Bakhita chiese ed ottenne di conoscere quel Dio che fin da bambina «sentiva in cuore senza sapere chi fosse».


«Vedendo il sole, la luna e le stelle, dicevo tra me: Chi è mai il Padrone di queste belle cose? E provavo una voglia grande di vederlo, di conoscerlo e di prestargli omaggio».


Figlia di Dio


Dopo alcuni mesi di catecumenato Bakhita ricevette i Sacramenti dell'Iniziazione cristiana e quindi il nome nuovo di Giuseppina. Era il 9 gennaio 1890. Quel giorno non sapeva come esprimere la sua gioia. I suoi occhi grandi ed espressivi sfavillavano, rivelando un'intensa commozione. In seguito la si vide spesso baciare il fonte battesimale e dire: «Qui sono diventata figlia di Dio!».


Ogni giorno nuovo la rendeva sempre più consapevole di come quel Dio, che ora conosceva ed amava, l'aveva condotta a sé per vie misteriose, tenendola per mano.


Quando la signora Michieli ritornò dall'Africa per riprendersi la figlia e Bakhita, quest'ultima, con decisione e coraggio insoliti, manifestò la sua volontà di rimanere con le Madri Canossiane e servire quel Dio che le aveva dato tante prove del suo amore.


La giovane africana, ormai maggiorenne, godeva della libertà di azione che la legge italiana le assicurava.


Figlia di Maddalena


Bakhita rimase nel catecumenato ove si chiarì in lei la chiamata a farsi religiosa, a donare tutta se stessa al Signore nell'Istituto di S. Maddalena di Canossa.


L'8 dicembre 1896 Giuseppina Bakhita si consacrava per sempre al suo Dio che lei chiamava, con espressione dolce, «el me Paron».


Per oltre cinquant'anni questa umile Figlia della Carità, vera testimone dell'amore di Dio, visse prestandosi in diverse occupazioni nella casa di Schio: fu infatti cuciniera, guardarobiera, ricamatrice, portinaia.


Quando si dedicò a quest'ultimo servizio, le sue mani si posavano dolci e carezzevoli sulle teste dei bambini che ogni giorno frequentavano le scuole dell'Istituto. La sua voce amabile, che aveva l'inflessione delle nenie e dei canti della sua terra, giungeva gradita ai piccoli, confortevole ai poveri e ai sofferenti, incoraggiante a quanti bussavano alla porta dell'Istituto.


Testimone dell'amore


La sua umiltà, la sua semplicità ed il suo costante sorriso conquistarono il cuore di tutti i cittadini scledensi. Le consorelle la stimavano per la sua dolcezza inalterabile, la sua squisita bontà e il suo profondo desiderio di far conoscere il Signore.


«Siate buoni, amate il Signore, pregate per quelli che non lo conoscono. Sapeste che grande grazia è conoscere Dio!».


Venne la vecchiaia, venne la malattia lunga e dolorosa, ma M. Bakhita continuò ad offrire testimonianza di fede, di bontà e di speranza cristiana. A chi la visitava e le chiedeva come stesse, rispondeva sorridendo: «Come vol el Paron».


L'ultima prova


Nell'agonia rivisse i terribili giorni della sua schiavitù e più volte supplicò l'infermiera che l'assisteva: «Mi allarghi le catene...pesano!».


Fu Maria Santissima a liberarla da ogni pena. Le sue ultime parole furono: «La Madonna! La Madonna!», mentre il suo ultimo sorriso testimoniava l'incontro con la Madre del Signore.


M. Bakhita si spense l'8 febbraio 1947 nella casa di Schio, circondata dalla comunità in pianto e in preghiera. Una folla si riversò ben presto nella casa dell'Istituto per vedere un'ultima volta la sua «Santa Madre Moretta» e chiederne la protezione dal 

cielo. La fama di santità si è ormai diffusa in tutti i continenti.


 


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Almanacco del giorno a GO2025 METEO

Sole ☀️

Luna 🌙 

Palmanova (UD)


il Sole sorge alle ore 07:17 e tramonta alle ore 17:24


la Luna sorge alle ore 12:38 e tramonta alle ore 04:51

⚪ 12-02-2025

⚫ 28-02-2025





 

Santo del giorno 8 febbraio


 

08 FEBBRAIO


 


SAN GIROLAMO EMILIANI


 


Venezia, 1486 – Somasca di Vercurago, Lecco, 8 febbraio 1537


 


Girolamo, nato nel 1486, dopo un'avventurosa giovinezza, decide nel 1531 di abbandonare tutto e, pur rimanendo laico, di dedicarsi a una missione tutta particolare: condividere la vita con i povero e fare comunità con gli orfani. Attorno a Girolamo si crea un grande seguito di collaboratori, e alcuni di essi decidono i condividere il suo stile di vita. Nasce così la Compagna dei Servi dei poveri, ora chiamati Padri Somaschi. Girolamo muore l'8 febbraio 1537, dopo aver contratto la peste dai malati che curava durante una terribile epidemia. Fu il suo estremo atto d'amore.


 




 


PREGHIERA


 


O Dio che in San Girolamo Emiliani, padre e sostegno degli orfani, hai dato alla Chiesa un segno della tua predilezione verso i piccoli e i poveri, concedi anche a noi di vivere nello spirito del Battesimo, per il quale ci chiamiamo e siamo realmente tuoi figli.Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Per i meriti e l’intercessione di S. Girolamo, ci benedica e ci protegga sempre Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen

giovedì 6 febbraio 2025

Almanacco del giorno FRIULI Sole luna maree


 📝Sole e Luna

Palmanova (UD)

☀️il Sole sorge alle ore 07:18 e tramonta alle ore 17:22

🌜la Luna sorge alle ore 11:43 e tramonta alle ore 03:42

⚪ 12-02-2025

⚫ 28-02-2025

🏄 Marea GRADO 





Santo del Giorno


 

Massimo di Nola (Nola, III secolo – Nola, 7 febbraio III secolo) fu vescovo di Nola nel III secolo, durante la persecuzione di Decio; è venerato dalla Chiesa cattolica come santo. Si impegnò per proteggere i suoi fedeli e fu soccorso da San Felice, sacerdote, detto anche Felice in Pincis.




Almanacco del giorno Friuli


 Sole e Luna Palmanova (UD)

☀️il Sole sorge alle ore 07:20 e tramonta alle ore 17:21

🌙la Luna sorge alle ore 11:01 e tramonta alle ore 02:24

⚪ 12-02-2025

⚫ 28-02-2025


🌦️💥☀️

giovedì 06 febbraio

emissione: 05-02-2025 14:56 CET

Al mattino cielo sereno ovunque con locali gelate in pianura; dal pomeriggio poco nuvoloso con possibile presenza di nubi basse nel Tarvisiano verso sera. Sulla costa e sulle zone orientali soffierà Bora, debole nelle prime ore della giornata, moderata da metà mattina in poi. Zero termico in calo da 2400 a 1100 metri.

Santo del giorno


 



06 FEBBRAIO


 


SAN PAOLO MIKI e COMPAGNI


 


Kyoto, Giappone, 1556 - Nagasaki, Giappone, 5 febbraio 1597


 


Paolo Miki è uno dei tre gesuiti che fanno parte del gruppo dei ventisei martiri che il 5 febbraio 1597 morivano sulla collina di Tateyama presso Nagasaki (Giappone) per la fede cattolica. Questi martiri erano sei missionari francescani spagnoli, tre catechisti gesuiti (fra cui Paolo Miki) giapponesi e diciassette laici, pure giapponesi. Arrestati, subirono gravi ingiurie e furono condannati a morte. Tutti insieme, anche i ragazzi, furono messi in croce in quanto cristiani, lieti che fosse stato loro concesso di morire allo stesso modo di Cristo. Fra questi Paolo Miki, nato negli anni 1564-1566, si distinse per il suo eroico comportamento subendo lui pure la crocifissione. Egli non era prete, perché le ordinazioni indigene avvennero solo nel 1601. Per la loro importanza, dato che sono i primi martiri di tutto l’Estremo Oriente iscritti nel martirologio, si celebra la loro memoria obbligatoria dopo che sono stati canonizzati già fin dal 1862. Esiste la relazione di un testimone oculare di questo martirio e nella liturgia delle ore se ne legge un passo.


 




 


PREGHIERA AI MARTIRI


 


O Dio, forza dei martiri, che hai chiamato alla gloria eterna san Paolo Miki e i suoi compagni attraverso il martirio della croce, concedi anche a noi per loro intercessione di testimoniare in vita e in morte la fede del nostro Battesimo. Per il nostro Signore…


 




 

DIRETTA MATER DEI WEB TV

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 SAN BONAVENTURA vescovo dottore della Chiesa                        San Bonaventura si chiamava Giovanni di Fidanza e nacque a Bagnoregio, ...