Sole e Luna
Palmanova (UD)
il Sole sorge alle ore 06:01 e tramonta alle ore 18:24
la Luna sorge alle ore 03:05 e tramonta alle ore 10:53
⚪ 13-04-2025
⚫ 29-03-2025
“Al mene la code il cjan, no par te ma pal pan
MATER DEI FRIULI messa oggi ---AVVISO AI LETTORI DELLA PAGINA--- Noi siamo un sito religioso amatoriale, non lo facciamo di professione e non siamo dunque dei professionisti, inoltre assolutamente non pensiamo di sostiuirci o prevalere alla chiesa ufficiale... siamo appassionati che mettono semplicemente a conoscenza degli eventi religiosi ed utilizzano la loro passione per fare e dare le informazioni e celebrazioni dal Friuli V.G. senza esagerazioni o la ricerca del "sensazionalismo
Sole e Luna
Palmanova (UD)
il Sole sorge alle ore 06:01 e tramonta alle ore 18:24
la Luna sorge alle ore 03:05 e tramonta alle ore 10:53
⚪ 13-04-2025
⚫ 29-03-2025
“Al mene la code il cjan, no par te ma pal pan
Vangelo
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
Lc 13,1-9
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,1-9
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Parola del Signore.
Sole e Luna
Palmanova (UD)
il Sole sorge alle ore 06:05 e tramonta alle ore 18:21
la Luna sorge alle ore 01:13 e tramonta alle ore 09:02
⚪ 13-04-2025
⚫ 29-03-2025
🔵🔵🔵PROVERBI FRIULANI🔵🔵🔵
SAN NICOLA DI FLÜE padre di famiglia, eremita
Nicola nacque nel 1417, nel Cantone di Obwalden, in Svizzera. Egli condusse una vita intensa: era uno stimato contadino, sposò Dorothea Wyss ed ebbero dieci figli, ricoprì alcune cariche pubbliche del suo cantone. A cinquant’anni, ormai sposato da venti, fu colto da un travaglio interiore molto duro, portato avanti con una profonda ricerca spirituale, fino al giorno in cui sentì la voce del Signore ordinargli di abbandonarsi alla volontà di Dio. Era giunto il momento della decisione. Nicola chiese e ottenne tre grazie: si assicurò il consenso della moglie e dei figli più grandi; non provare la tentazione di lasciare tutto; se Dio glielo concedeva, poter vivere senza bere e mangiare, nutrito solo dell’eucarestia. Cominciò così la sua vita in solitudine in un campo dove i concittadini gli costruirono una capanna e una cappella. Visse vent’anni nella sua cella visitato da coloro che avevano bisogno di consigli e di pregare. A lui si rivolsero per chiedergli aiuto, nel momento più critico della confederazione, per evitare una guerra fratricida. Nicola, grazie alla pace interiore che irradiava, riuscì a portare le diverse comunità rivali divise da interessi economici e politici a sapersi accettare e a convivere di solidarietà. Il suo pensiero era, infatti, che la misericordia vale più della giustizia, fondamento di unità tra città e stati. Grazie alla sua opera evangelizzatrice, nasceva la piccola Svizzera e lui fu chiamato “Padre della Patria”. Nicola si abbandonò totalmente a Dio, che lo condusse nelle profondità di intense esperienze spirituali, fino a giungere alla totale rinuncia di sé stesso. Oggi è tra i più grandi mistici della Chiesa. Egli rappresentò l’alta coscienza morale e spirituale del suo Paese. La sua radicale vita di solitudine e di preghiera fece comprendere come ogni alleanza umana, per essere salda, debba avere le sue radici profonde nella pace che viene soltanto da Dio, perché come egli stesso diceva: “Dio è la pace, e questa pace non potrà mai essere distrutta”.
💜IL SANTO DEL GIORNO💜
SAN CIRILLO
18 Marzo
Nacque in Gerusalemme nell'anno 314. Dopo aver appreso i primi rudimenti della letteratura e delle scienze profane, studiò Sacra Scrittura, con tanto ardore e profitto, da diventare un intrepido difensore della fede. Fatto adulto, S. Massimo, vescovo di Gerusalemme, lo consacrò sacerdote.
S. Cirillo si dedicò specialmente alla predicazione. Scrisse pure quelle meravigliose catechèsi, nelle quali la dottrina cristiana è esposta con limpidezza ammirabile, e i dogmi della fede solidamente difesi dagli attacchi degli Ariani.
Morto il santo vescovo Massimo, il Signore dispose che a suo successore venisse eletto S. Cirillo.
Il suo episcopato fu assai fortunoso. Dovette sostenere persecuzioni, ingiurie ed accuse da parte degli Ariani. Per sottrarsi alle violenze dei nemici, che in un conciliabolo lo avevano dichiarato decaduto dalla sua sede, dovette riparare a Tarso di Cilicia, presso il Vescovo di quella città. Morto l'imperatore Costanzo, Giuliano l'Apostata, suo successore, permise a tutti gli esuli il rimpatrio. S. Cirillo ritornò sollecito tra il suo gregge, dove con zelo apostolico si diede a confutare errori, correggere vizi, sopprimere abusi e rimettere nuovamente in vigore il vero culto cristiano.
Un secondo sacrificio chiese Dio a questo suo servo fedele, quando dovette nuovamente riprendere la via dell'esilio. Ritornò sotto l'imperatore Teodosio il Grande.
Due grandi avvenimenti illustrarono l'episcopato di S. Cirillo. Giuliano l'Apostata voleva smentire la profezia di Gesù Cristo circa la distruzione di Gerusalemme. E poichè questa infelice città aveva già sentito in tutto il suo rigore il peso della spada di Roma, Giuliano s'accinse a riedificarla.
S. Cirillo tentò di distogliere l'empio imperatore da un tale disegno e gli mosse severi rimproveri. Ma la sua parola non fece breccia sul cuore dell'Apostata.
Sappiamo ciò che avvenne: terremoti, folgori e fiamme distrussero le mura riedificate, incutendo spavento indicibile nei partigiani dell'imperatore e apportando allo stesso grande confusione.
Il secondo avvenimento è l'apparizione di una croce, che dal Calvario si estendeva fino al monte Oliveto, tanto splendente da vincere la luce del sole.
Già vecchio S. Cirillo intervenne al Concilio Ecumenico di Costantinopoli, dove fu condannata l'eresia di Macedonio e nuovamente l'ariana. Ritornato quindi fra il suo gregge quasi ottuagenario, si addormentò nel Signore nell'anno 386.
PRATICA. Ascoltiamo e mettiamo in pratica la parola di Dio.
PREGHIERA. Dacci, te ne preghiamo. Dio onnipotente, per intercessione del beato vescovo Cirillo, di avere di te, solo vero Dio, e di Colui che mandasti, Gesù Cristo, una tale conoscenza, che meritiamo di essere perpetuamente annoverati nelle pecorelle che ascoltano la sua voce.
MARTIROLOGIO ROMANO. San Cirillo, vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa, che, dopo avere sofferto molti oltraggi dagli ariani a causa della fede ed essere stato più volte scacciato dalla sua sede, spiegò mirabilmente ai fedeli la retta dottrina, le Scritture e i sacri misteri con omelie e catechesi.
SAN BONAVENTURA vescovo dottore della Chiesa San Bonaventura si chiamava Giovanni di Fidanza e nacque a Bagnoregio, ...