Santo del giorno
San Galdino
18 aprile
Liturgia del giorno:
Galdino occupa nella serie degli arcivescovi milanesi un posto di grande rilievo dopo S. Ambrogio e S. Carlo Borromeo. I suoi principali meriti furono la custodia dell’integrità della fede, la fedeltà alla Santa Sede e la carità verso i poveri. Nato a Milano nei primi decenni del secolo XII, fu cancelliere e arcidiacono della chiesa ambrosiana in un periodo cruciale della lotta dei comuni italiani contro Federico I Barbarossa, lotta che non fu soltanto politica, ma anche religiosa, soprattutto a partire dal 1159 allorché il Barbarossa contrappose ad Alessandro III, legittimamente eletto, gli antipapi Vittore IV (1159-64), Pasquale III (1164-68) e Callisto III (1168-70). L’opposizione a Federico dell’arcivescovo Oberto e di Galdino, costò a Milano la resa e la distruzione (1162), mentre Oberto e il suo arcidiacono furono condannati all’esilio. Nel 1165 Galdino fu chiamato a Roma da Alessandro III che lo creò cardinale e alla morte di Oberto, nel timore che gli scismatici eleggessero un arcivescovo indegno, lo nominò suo successore consacrandolo egli stesso il 18 aprile 1166. Fu il primo arcivescovo di Milano insignito della porpora cardinalizia. Seguendo le direttive pontificie, diede pieno appoggio alla Lega Lombarda dei Comuni, costituitasi quello stesso anno a Pontida, e favorì, nel 1168, la fondazione di Alessandria (così chiamata in onore di papa Alessandro III), che fu il primo centro di resistenza al Barbarossa e diventò poi, per interessamento di Galdino, sede episcopale suffraganea di Milano. Uomo di rande carità, il santo organizzò la distribuzione del pane ai poveri e sentì fin dagli inizi quale pericolo rappresentassero per la fede le nascenti eresie dei catari, contro le quali predicò vigorosamente senza risparmiarsi. La morte lo colse mentre predicava nella chiesa di santa Tecla, il 18 aprile 1176. Le sue reliquie attualmente sono venerate a Milano nel duomo sotto l’altare della confessione.
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