obbligatoria come antisettico cutaneo in tutti gli interventi chirurgici eseguiti nel suo reparto, nel 1907.[1] Sebbene la mortalitร causata da infezioni post operatorie fosse calata drasticamente nel suo reparto, la diffusione di questo nuovo metodo tardรฒ ad arrivare. Solo nel 1908, venne riconosciuta la sua efficacia attraverso un suo articolo pubblicato nel "Zentralblatt fรผr Chirurgie".[1] L'anno seguente, nel 1909, il Grossich presentรฒ la sua invenzione nel Congresso medico internazionale di Budapest, in italiano, per legare il merito della scoperta a quella che considerava la sua vera patria: l’Italia.[3] Il primo uso, in larga scala, della tintura di iodio avvenne nella Guerra Italo-Turca (1911-1912) e nella Campagna di Libia (1913-1921), in cui ci fu un netto calo nel numero di morti per infezioni inferte da ferite di guerra. Per il merito dell’invenzione e per il successo della sua applicazione,[2] fu nominato membro dell’Ordine della Corona d’Italia nel 1913 che commentรฒ con queste parole:
«Ho avuto un’idea nuova, un’idea utile all’umanitร […]. La soddisfazione di essere la massima riconoscenza a cui l’uomo possa agognare, ma purtroppo si nasce anche con delle qualitร negative, tra le quali signoreggia spesso la vanitร …[3]»