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      domenica 4 maggio 2025

      Vangelo del giorno


       Buongiorno e buona Domenica ❤️ Terza di Pasqua 🔥 


      Mi ami tu più di costoro?


      Il Signore è risorto, alleluia!

      Si è veramente risorto, alleluia!


      Preghiamo per il Conclave:

      Vieni Santo Spirito.

      Vieni per Maria. 


      Diretta facebook 

      Ore 11,00 Santo Rosario 

      Ore 11,30 Santa Messa 


      Venerdì 25 aprile 2025


      Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,1-14)


      In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.

      Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.

      Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.


      COMMENTO 


      Dal Vescovo Vito 💛

      Gesù si manifesta ancora sulle rive del lago di Tiberiade, in mezzo ad una comunità "spatriata". Continua a prendersi cura di loro. Si rende presente nei loro fallimenti e nelle loro reti vuote. Con Lui arriva l'alba. Sempre. Con Lui la notte diviene giorno. Una parola nuova invita all'obbedienza. E il miracolo non sono tanto le reti colme di pesci, ma il cuore disposto a ricominciare, la vita pronta a fidarsi di nuovo. Quella fiducia è vincente. Li invita a mangiare, non solo per aiutarli a constatare che lui non è un fantasma ma perché Egli continua nel tempo l'opera di cura e di premura nei confronti dei Suoi. E poi si avvicina a Pietro e gli fa l'interrogazione dell'amore. Non chiede al primo Papa le sue capacità manageriali-organizzative. Deve affidare le pecore e gli agnelli. Appartengono a Lui. Lui solo è il buon pastore. E lo interroga sull'amore per evitare che nessuno sia mai un mestierante con le Sue pecore. "Mi ami più di tutti?" 

      E il primo dei discepoli ama, ma il suo amore conosce anche il tradimento e il rinnegamento. Non è forte, totale, pieno. "Ti voglio bene", gli risponde trepidante. Pietro riconosce di non avere a disposizione un amore folle, come magari avrebbe voluto. 

      Il Cristo non se ne meraviglia. Sembra dirgli: ok, ora prendi questo amore per me e fallo crescere. E gli ridice, in quel momento, la prima parola detta anni prima: "Seguimi". 

      Imbarazzante, ma vero. Meglio la verità. 

      Seguimi! Non smettere di venirmi dietro. Potrai stare davanti solo rimanendo dietro (a me). Lasciati ancora attrarre. E per Pietro pascere le pecore di Cristo equivarrà a soffrire per esse, fino al dono totale di sé. Non sono i grandi compiti a darci un cuore grande. Occorre un cuore grande per ripartire, per superare la notte e per prendersi cura di chi ci viene affidato. Senza potenza o prepotenza ma con l'umile riconoscimento della propria pochezza che, messa nelle mani di Dio, può fare miracoli per sé e per gli altri.

      Mentre ci prepariamo all'elezione del nuovo Successore di Pietro aumenti la preghiera per quest'uomo di Dio che sarà chiamato ad amare...come Cristo.


      + don Vito Vescovo di Rieti

      Santo del giorno


       04 MAGGIO


       


      SANTA SINDONE


       


      L'Arcidiocesi di Torino celebra ogni anno in data 4 maggio la memoria liturgica della Santa Sindone.


       


      La Sindone è un lenzuolo di lino, tessuto a spina di pesce, delle dimensioni di circa m 4,42 x 1,13, contenente la doppia immagine accostata per il capo del cadavere di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocifissione. L'immagine è contornata da due linee nere strinate e da una serie di lacune: sono i danni dovuti all'incendio avvenuto a Chambéry nel 1532. Secondo la tradizione si tratta del Lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro. Questa tradizione ha trovato numerosi riscontri dalle indagini scientifiche sul Lenzuolo e la probabilità che la Sindone sia autentica è altissima. Certamente la Sindone, per le caratteristiche della sua impronta, rappresenta un rimando diretto e immediato che aiuta a comprendere e meditare la drammatica realtà della Passione di Gesù. Per questo Papa san Giovanni Paolo II l'ha definita "specchio del Vangelo".

      venerdì 25 aprile 2025

      Santi e Beati


       

      BEATA VERGINE MARIA DEL BUON CONSIGLIO                 

      Il culto rivolto alla Madonna come «madre del buon consiglio» si è diffuso largamente traendo origine dal paese di Genazzano, vicino a Roma, dove a lei è dedicato un celebre santuario. La beata Vergine è giustamente onorata sotto il titolo di “madre del buon consiglio»” ella è la madre di Cristo, che Isaia profeticamente chiamò “Consigliere mirabile” (Is 9, 5); visse tutta la sua vita sotto la guida dello “Spirito del consiglio”, che la “avvolse”; “aderì intimamente all'eterno Consiglio di ricapitolare in Cristo tutte le cose” (Ef 1,10) venne da Dio colmata dei doni dello Spirito Santo, fra i quali emerge “lo spirito della sapienza” (Sap 7.7b). Nel formulario la beata Vergine viene celebrata come madre e maestra che, arricchita del dono del consiglio, con animo colmo di gratitudine annunzia ciò che dice la Sapienza stessa: “A me appartiene il consiglio e la saggezza, mia è la prudenza, mia la fortezza” (Pro 8,14); e questi doni ella volentieri li elargi

      lunedì 21 aprile 2025

      Almanacco Friuli. Meteo Proverbi semi-friulani


      PROVERBI FRIULANI 
      Denant da l'ore no si pò nè nassi nè murī.[8]
      Prima dell'ora (fissata) non si può né nascere né morire.



       🌙☀️🌙Sole e Luna

      Palmanova (UD)

      il Sole sorge alle ore 06:06 e tramonta alle ore 20:04

      la Luna sorge alle ore 03:47 e tramonta alle ore 13:19
       12-05-2025
       27-04-2025

      Santi e beati


       22 APRILE


       


      BEATO FRANCESCO DA FABRIANO


       


      Fabriano, 1251 - Fabriano, 22 aprile 1322


       


      Francesco Venimbeni nacque a Fabriano (Ancona) il 2 settembre 1251. A sedici anni, entrò nell’Ordine dei Minori. Mentre era novizio ebbe il permesso di recarsi ad Assisi per lucrarvi l’indulgenza della Porziuncola. Qui incontrò frate Leone, uno dei primi compagni di san Francesco, e ne lesse gli “scritti”. L’eredità paterna gli permise di costruire una biblioteca dove raccolse una copiosa quantità di manoscritti e in seguito a ciò divenne il primo fondatore delle biblioteche in seno all’Ordine francescano. Tutta la sua vita fu devoluta all’attenzione verso i poveri, gli emarginati e gli ammalati. Infaticabile era il suo zelo per le anime: trascorreva molte ore in confessionale o nell’annunzio della parola di Dio. Vestiva una rozza tunica, si flagellava con aspre discipline, dormiva poco per dedicare più tempo possibile alla preghiera. Argomento della sua contemplazione erano i misteri della passione di Cristo, che lo commuovevano fino al pianto. Morì, come aveva previsto, il 22 aprile 1322. Il suo culto fu riconosciuto da Pio VI il 1° aprile 1775.


       



       


      PREGHIERA


       


      Ti preghiamo, onnipotente Dio: tu hai concesso al beato Francesco da Fabriano, annunciatore coraggioso del tuo Verbo, di prodigarsi generosamente in parole e in opere per il tuo popolo santo così da meritare di essere grande nel regno dei Cieli, fa’ che anche noi, per le sue preghiere e per il suo esempio, possiamo piacere a te con le nostre parole, le nostre opere e con tutta la nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.


       

      22 APRILE


       


      BEATO FRANCESCO DA FABRIANO


       


      Fabriano, 1251 - Fabriano, 22 aprile 1322


       


      Francesco Venimbeni nacque a Fabriano (Ancona) il 2 settembre 1251. A sedici anni, entrò nell’Ordine dei Minori. Mentre era novizio ebbe il permesso di recarsi ad Assisi per lucrarvi l

      sabato 19 aprile 2025

      Almanacco Meteo Proverbi semi-friulani e meteo friuli



      ☀️🌙Sole e Luna

      Palmanova (UD)

      il Sole sorge alle ore 06:09 e tramonta alle ore 20:01

      la Luna sorge alle ore 02:44 e tramonta alle ore 10:48
       12-05-2025
       27-04-2025




       

      Santi e Feste


       Buona Pasqua a tutti 

      venerdì 18 aprile 2025

      Almanacco di Pasqua Meteo Proverbi semi-friulani


       ☀️🌙Sole e Luna

      Palmanova (UD)

      il Sole sorge alle ore 06:11 e tramonta alle ore 20:00

      la Luna sorge alle ore 02:00 e tramonta alle ore 09:42
      ⚪ 12-05-2025
      ⚫ 27-04-2025







      Proverbio semi- friulano

      Prejere de mus no va in cil.[46]
      Preghiera d'asino non va (sale) in cielo.


      Santi e Feste Sabato Santo



       


      Vangelo

      Il Sabato santo la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua Passione e Morte, la sua discesa agli inferi, astenendosi dal celebrare il sacrificio della Messa (la messa resta senza tovaglie e ornamenti) fino alla solenne Veglia o attesa notturna della Risurrezione (Messale Romano, p. 160)

      giovedì 17 aprile 2025

      Santo del giorno

       


      Santo del giorno

      San Galdino

      18 aprile 

      Liturgia del giorno:


      Galdino occupa nella serie degli arcivescovi milanesi un posto di grande rilievo dopo S. Ambrogio e S. Carlo Borromeo. I suoi principali meriti furono la custodia dell’integrità della fede, la fedeltà alla Santa Sede e la carità verso i poveri. Nato a Milano nei primi decenni del secolo XII, fu cancelliere e arcidiacono della chiesa ambrosiana in un periodo cruciale della lotta dei comuni italiani contro Federico I Barbarossa, lotta che non fu soltanto politica, ma anche religiosa, soprattutto a partire dal 1159 allorché il Barbarossa contrappose ad Alessandro III, legittimamente eletto, gli antipapi Vittore IV (1159-64), Pasquale III (1164-68) e Callisto III (1168-70). L’opposizione a Federico dell’arcivescovo Oberto e di Galdino, costò a Milano la resa e la distruzione (1162), mentre Oberto e il suo arcidiacono furono condannati all’esilio. Nel 1165 Galdino fu chiamato a Roma da Alessandro III che lo creò cardinale e alla morte di Oberto, nel timore che gli scismatici eleggessero un arcivescovo indegno, lo nominò suo successore consacrandolo egli stesso il 18 aprile 1166. Fu il primo arcivescovo di Milano insignito della porpora cardinalizia. Seguendo le direttive pontificie, diede pieno appoggio alla Lega Lombarda dei Comuni, costituitasi quello stesso anno a Pontida, e favorì, nel 1168, la fondazione di Alessandria (così chiamata in onore di papa Alessandro III), che fu il primo centro di resistenza al Barbarossa e diventò poi, per interessamento di Galdino, sede episcopale suffraganea di Milano. Uomo di rande carità, il santo organizzò la distribuzione del pane ai poveri e sentì fin dagli inizi quale pericolo rappresentassero per la fede le nascenti eresie dei catari, contro le quali predicò vigorosamente senza risparmiarsi. La morte lo colse mentre predicava nella chiesa di santa Tecla, il 18 aprile 1176. Le sue reliquie attualmente sono venerate a Milano nel duomo sotto l’altare della confessione.

      Almanacco Friuli meteo proverbi friulani




      ☀️🌙 Sole e Luna
      Palmanova (UD)

      il Sole sorge alle ore 06:13 e tramonta alle ore 19:58

      la Luna sorge alle ore 01:59 e tramonta alle ore 08:46
      ⚪ 12-05-2025
      ⚫ 27-04-2025






                  PROVERBI SEMI- FRIULANI 
       

      Quand che il giat no l'è in paīs, | a fās fieste la surīs.[19]
      Quando il gatto non è in paese, il topo fa festa (gode).


      DIRETTA MATER DEI WEB TV

      Santo del giorno

       ✨🙏❤️ Antonio Maria Gianelli nacque a Cereta, presso Chiavari, il 12 aprile 1789. Entrato in seminario a 19 anni, dimostrò ben presto un pa...