sabato 21 dicembre 2024

Feste e Santi


 


Santo del giorno


Santa Francesca Saverio Cabrini

22 dicembre 

Liturgia del giorno:


Mic 5, 1-4; Sal.79; Eb 10, 5-10; Lc 1, 39-48.     


È la santa degli emigrati italiani. Nata, ultima di 13 figli, il 15 luglio 1850 a Sant’Angelo Lodigiano, crebbe sotto la guida della sorella Rosa, che fu la sua maestra anche perché teneva una scuola privata in paese. A 11 anni fece voto di castità e dopo le elementari entrò ad Arluno, presso Milano, tra le Figlie del S. Cuore. A 18 si diplomò maestra, e sostituì per due anni una collega inferma a Vidardo. Nel tempo libero, andava con Rosa a visitare i malati e ad aiutare i poveri. Voleva farsi suora, ma per la sua salute cagionevole non fu accettata né dalle Figlie del Sacro Cuore né dalle Canossiane. Trascorse 6 anni a Codogno presso le “Sorelle della Provvidenza”, dove dopo aver pronunciati i voti divenne anche superiora, ma il vescovo nel 1880 sciolse la comunità e lei con alcune compagne fondò le Missionarie del S. Cuore di Gesù, con il compito di istruire la gioventù e curare i malati. L’anno dopo, avendo conosciuto il vescovo di Piacenza mons. Scalabrini (beatificato nel 1997), accettò la sua proposta di inviare alcune suore negli Stati Uniti dove milioni di emigrati italiani mancavano di sacerdoti, scuole, orfanotrofi, chiese e ospedali. Incoraggiata dal papa Leone XIII, cominciò a servire i suoi compatrioti, attraversando per 26 volte l’Atlantico, fondando e organizzando direttamente ben 27 case. Non le mancarono ostacoli e incomprensioni, anche da parte di qualche vescovo. Invitata a tornare in Italia rispose: «Siamo venute in America per ordine della Santa Sede e qui dobbiamo restare». Per i continui viaggi per terra e per mare, la santa non ebbe una direzione spirituale stabile, ma suppliva con la preghiera (si alzava alle quattro del mattino), penitenze e mortificazioni, nonché con la inesauribile carità. Assalita da violente febbri, fu ricoverata in ospedale a Chicago dove il 22 dicembre 1917 morì a causa della rottura di una vena polmonare. Beatificata nel 1938 da Pio XI, fu canonizzata dal Pio XII il7 luglio 1946

venerdì 20 dicembre 2024

21 dicembre San Pietro Canisio


 

San Pietro Canisio Sacerdote e dottore della Chiesa


Festa: 21 dicembre - Memoria Facoltativa


Nimega, Olanda, 1521 - Friburgo, Svizzera, 21 dicembre 1597



Pietro Kanijs (Canisio, nella forma latinizzata) nasce a Nimega, in Olanda, nel 1521. È figlio del borgomastro della città, ha perciò la possibilità di studiare diritto canonico a Lovanio e diritto civile a Colonia. In questa città ama trascorrere il tempo libero nel monastero dei certosini e la lettura del breve opuscolo degli Esercizi spirituali che Sant'Ignazio ha scritto da poco determina la svolta decisiva della sua vita: compiuta la pia pratica a Magonza sotto la direzione di padre Faber, entra nella Compagnia di Gesù ed è l'ottavo gesuita a emettere i voti solenni. A lui si deve la pubblicazione delle opere di San Cirillo di Alessandria, di San Leone Magno, di San Girolamo e di Osio di Cordova. Prende parte attiva al concilio di Trento, come teologo del cardinale Truchsess e consigliere del papa. Sant'Ignazio lo chiama in Italia, mandandolo dapprima in Sicilia, poi a Bologna, per rimandarlo quindi in Germania, dove resta per trent'anni, in qualità di superiore provinciale. Pio V gli offrì il cardinalato, ma Pietro Canisio pregò il papa di lasciarlo al suo umile servizio della comunità. Morì a Friburgo, in Svizzera, il 21 dicembre 1597.


Etimologia: Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino


Martirologio Romano: San Pietro Canisio, sacerdote della Compagnia di Gesù e dottore della Chiesa, che, mandato in Germania, si adoperò strenuamente per molti anni nel difendere e rafforzare la fede cattolica con la predicazione e con i suoi scritti, tra i quali il celebre Catechismo. A Friburgo in Svizzera prese infine riposo dalle sue fatiche.



giovedì 19 dicembre 2024

Il Santo del giorno


 

 Sezione L San Liberato (Liberale)Condividi su Facebook

San Liberato (Liberale) Martire a Roma

Festa: 20 dicembre

Martirologio Romano: Sempre a Roma sulla via Salaria antica nel cimitero ad Septem Palumbas, san Liberale, martire, che si dice abbia un tempo ricoperto nel mondo la carica di console.


Proveniente da un elenco del ‘Martirologio Geronimiano’, il nome di s. Liberato martire, fu inserito, anche qui al 20 dicembre, nel ‘Martirologio Romano’ composto nel secolo XVI, dal grande storico cardinale Cesare Baronio.
Nonostante che in tutti i codici è indicato con “in Oriente”, egli è invece un autentico martire di Roma, il suo nome era più propriamente Liberale, in latino Liberalis, tradotto poi erroneamente in Liberatis.
Egli era certamente sepolto nel cimitero di Via Salaria Vecchia, dove riposavano anche i due martiri Giovanni e Festo; gli ‘Itinerari’ del secolo VII, che riportavano per i fedeli pellegrini, le basiliche e catacombe con tombe di martiri, citano s. Liberato sepolto nel sottosuolo della basilica, dedicata al martire Giovanni.
Egli era un console, discendente da nobile famiglia, che fattosi cristiano si innamorò di Cristo, rinunziando alla carriera, alla politica, agli agi della nobiltà e seguendo la nuova via dell’amore fraterno e della fede in Dio, venne arrestato e condannato a morte, sotto il regno di Claudio il Gotico (269-270).
Un certo Florio, eresse in onore del martire il mausoleo tombale, con la speranza di ottenere da Dio un giusto premio per la sua venerazione dei santi; in una lapide messa dallo stesso Florio, egli racconta che il sepolcro era stato profanato durante l’invasione di Alarico nel 410 e che lui fedele devoto, l’aveva restaurato.

Il nome ha origine latina e significa “liberato dalla schiavitù”, maggiormente venne adottato dal cristianesimo per indicare “liberato dalla schiavitù del peccato o del paganesimo”.

mercoledì 18 dicembre 2024

Santi e Beati





 19 DICEMBRE

 

BEATO GUGLIELMO DI FENOGLIO

 

1065 - 1120

 

Nato nel 1065 a Garresio-Borgoratto, diocesi di Mondovì, il beato Guglielmo di Fenoglio, dopo un periodo di romitaggio a Torre-Mondovì, si trasferì a Casotto - sempre in zona - dove dei solitari vivevano secondo lo stile di san Bruno, fondatore dei Certosini. Fu così tra i primi religiosi della Certosa di Casotto. Vi morì da fratello laico (è patrono dei conversi certosini), intorno al 1120. La tomba fu da subito meta di pellegrini. Pio IX confermò il culto nel 1860. Tra le circa 100 raffigurazioni note del beato (solo nella Certosa di Pavia ce ne sono 22) una fa riferimento al leggendario «miracolo della mula». Guglielmo vi è ritratto con una zampa dell'animale in mano. Con essa si sarebbe difeso da alcuni malintenzionati per poi riattaccarla al corpo dell'equino. (Avvenire)

 

martedì 17 dicembre 2024

IL Santo del giorno


 


San Gaziano di Tours

Graziano si fermò nella Gallia lugdunense e predicò la fede cristiana a Tours per circa cinquant'anni, fondando la diocesi di Tours. Inizialmente incontrò ...

lunedì 16 dicembre 2024

Santi e Beati


 

17 DICEMBRE


 


SAN GIOVANNI DE MATHA


 


Faucon (Alpes-de-Haute-Provence, Francia), 23 giugno 1154 - Roma, 17 dicembre 1213


 


Nato in Provenza nel 1154, insegnava teologia a Parigi quando decise di lasciare la cattedra per farsi prete, a 40 anni. Durante la sua prima messa, il 28 febbraio 1193, gli accade qualcosa di straordinario. Mentre celebrava gli comparve una visione: un Uomo dal volto radioso, che teneva per mani due uomini con catene ai piedi, l'uno nero e deforme, l'altro pallido e macilento; quest'uomo gli indicò di liberare queste povere creature incatenate per motivi di fede. Giovanni De Matha comprese immediatamente che quell'uomo era Gesù Cristo Pantocratore, che rappresentava la Trinità, e gli uomini in catene erano gli schiavi cristiani e musulmani. Capì, quindi, che sarebbe stata questa la sua missione di sacerdote: diede avvio, quindi, a quello che sarebbe diventato l'Ordine della Santissima Trinità, approvato nel 1198. Il fondatore dei Trinitari morì a Roma nel 1213. Fu santificato nel 1666.

domenica 15 dicembre 2024

Novena di Natale I giorno

 



PRIMO GIORNO

 

 

  VIENI, BAMBINO GESU’

Cristo è venuto: eppure noi l'attendiamo ancora come già gli antichi figli di Israele. Cristo è in mezzo a noi: eppure noi viviamo l'esperienza dell'esilio, «sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore» (2 Cor 5,6). Tutto il Nuovo Testamento è permeato di questa attesa del Cristo che deve venire e che sembra continuamente imminente. Ma il libro che riassume le attese di tutte le generazioni cristiane è l'Apocalisse, nei suoi ultimi passi.

 

Gesù verrà presto

«Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, il Principio e la Fine. Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all'albero della vita e potranno entrare per le porte nella città. Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna! Io, Gesù, ho mandato il mio Angelo per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino» (Ap 22, 12-16).

 

Senza distinzioni e condizioni

Il mondo intero è nell'attesa e la nostra stessa preghiera deve essere protesa verso la venuta del Signore. In questo "Vieni, Bambino Gesù", la nostra preghiera dovrebbe far proprie tutte le attese, le sofferenze fisiche e morali dell'umanità che vive accanto a noi. La sua venuta è, per ciascuno di noi, una realtà viva: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, verrò da lui, cenerò con lui ed Egli con me» (Ap 3,20). Se lasciamo entrare il Bambino, ci farà partecipi dei suoi doni e dei suoi beni; dirà una parola a ciascuno di noi. 

Questa parola si rivolge a tutti, senza distinzioni e condizioni. Nonostante i nostri peccati passati, la nostra mediocrità, l'insensibilità spirituale, basta credere all'Amore. La grazia di Dio può porre rimedio a tutto. (J. Danielou)

 

Noi Ti invochiamo

In mezzo alle angustie del tempo presente
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.

 

Nella speranza di contemplare in Cielo quelle realtà in cui gli Angeli bramano fissare lo sguardo.
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.

Per noi stessi e per quanti attendono con fiducia la Tua venuta
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.

Per il mondo intero e per gli uomini che ancora non Ti conoscono
- Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.

 

O Bambino Gesù, degnati di accogliere la preghiera di quanti credono e sperano in Te; vieni presto a liberarci da questo nostro esilio, e riuniscici nel Tuo regno glorioso, dove Tu vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.

 

sabato 14 dicembre 2024

Santi e feste , III DI AVVENTO


 


15 DICEMBRE


 


SANTA VIRGINIA CENTURIONE BRACELLI


 


Vedova - Genova, 2 aprile 1587 - Carignano, 15 dicembre 1651


 


Nata a Genova li 2 aprile 1587 da nobile famiglia. Virginia fu ben presto destinata dal padre ad un vantaggioso matrimonio. Aveva 15 anni. Rimasta vedova con due figlie a soli 20 anni, comprese che il Signore la chiamava a servirLo nei poveri. Dotata di viva intelligenza donna colla e appassionala della S. Scrittura, da ricca che era si fece povera per soccorrere le umane miserie della sua città; consumò così la vita nell'esercizio eroico di tutte le virtù, tra cui risplendono la carità e l'umiltà. Suo motto fu: «Servire Dio nei suoi poveri». Il suo apostolato fu rivolto in modo particolare agli anziani, donne in difficoltà e malati. L'istituzione con la quale passò alla Storia fu "L'Opera di Nostra Signora del rifugio - Genova" e delle "Figlie di N.S. al Monte Calvario - Roma". Gratificata dal Signore con estasi, visioni, locuzioni interiori moriva il 15 dicembre 1651, all'età di 64 anni

venerdì 13 dicembre 2024

Santi e Beati


 14 DICEMBRE


 


SAN GIOVANNI DELLA CROCE


 


Sembra sia nato nel 1540, a Fontiveros (Avila, Spagna). Rimase orfano di padre e dovette trasferirsi con la mamma da un luogo all'altro, mentre portava avanti come poteva i suoi studi. A Medina, nel 1563, vestì l'abito dei Carmelitani. Ordinato sacerdote nel 1567 dopo gli studi di filosofia e teologia fatti a Salamanca, lo stesso anno si incontrò con santa Teresa di Gesù, la quale da poco aveva ottenuto dal priore generale Rossi il permesso per la fondazione di due conventi di Carmelitani contemplativi (poi detti Scalzi), perchè fossero di aiuto alle monache da lei istituite. Il 28 novembre 1568 Giovanni fece parte del primo nucleo di riformati a Duruelo, cambiando il nome di Giovanni di San Mattia in quello di Giovanni della Croce. Vari furono gli incarichi entro la riforma. Dal 1572 al 1577 fu anche confessore-governatore del monastero dell'Incarnazione di Avila. Venne erroneamente incolpato e incarcerato per otto mesi per un incidente interno al monastero. Fu in carcere che scrisse molte delle sue poesie. Morì a 49 anni tra il 13 e il 14 dicembre 1591 a Ubeda. (Avvenire)

giovedì 12 dicembre 2024

Cosa ti ha portato Santa Lucia


 

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Co patrona di Porzùs 




𝗖𝗼𝘀𝗮 𝘁𝗶 𝗵𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗟𝘂𝗰𝗶𝗮? 𝗟𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲

La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana. Come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano.

Vissuta a Siracusa, sarebbe morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all'anno 304). Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio, che non voleva piegarsi ai segni straordinari che attraverso di lei Dio stava mostrando. Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia. Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 sant'Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un'altra a Roma.

Il corpo della santa fu portato insieme alle spoglie di Sant'Agata a Costantinopoli per farne dono all'imperatrice Teodora. Da lì fu trafugato nel 1204 dai veneziani che conquistarono la capitale bizantina a conclusione della quarta Crociata e fu portato a Venezia come bottino di guerra. Le spoglie della santa riposano ancora oggi in laguna, nella chiesa di San Geremia (Santuario di Santa Lucia).

La tradizione che vede la santa portare regali ai bambini ha origini nella cultura contadina del nord Italia: secondo un’usanza solidale, chi aveva avuto raccolti più abbondanti ne donava una parte a chi aveva avuto una stagione meno fortunata. La distribuzione, porta per porta, sarebbe avvenuta proprio nella notte tra il 12 e il 13 dicembre e da lì si cominciò a parlare di un intervento della Santa. Nacque così, da un’antica usanza contadina e da queste storie, la tradizione dei doni in occasione del giorno di Santa Lucia.


⛪ Nell'Arcidiocesi di Udine non vi sono Parrocchie intitolate alla santa siracusana. Tuttavia ci sono 6 chiese a lei dedicate: a Gemona, Prepotto, Venzone, Brizza di Sopra/Gorenje Barca (Savogna), San Leonardo/Svet Lienart  e Porzus/Purčinj.


🙏 Riempi di gioia e di luce il tuo popolo, o Signore, per l'intercessione gloriosa della santa vergine e martire Lucia, perché noi, che festeggiamo la sua nascita al cielo, possiamo contemplare con i nostri occhi la tua gloria. (dalle Lodi di oggi, 13 dicembre)


📷 Gianfrancesco da Tolmezzo, Santa Lucia (1500). Forni di Sopra, chiesa di San Floriano

mercoledì 11 dicembre 2024

Solennità 🩵 Nostra Signora di Guadalupe


 

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12 DICEMBRE


 


BEATA VERGINE MARIA di GUADALUPE


 


Beata Maria Vergine di Guadalupe in Messico, il cui materno aiuto il popolo dei fedeli implora umilmente numeroso sul colle Tepeyac vicino a Città del Messico, dove ella apparve, salutandola con fiducia come stella dell’evangelizzazione dei popoli e sostegno degli indigeni e dei poveri. (Martirologio Romano)


 




 


PREGHIERA


 


Vergine Immacolata di Guadalupe, Madre di Gesù e Madre nostra, vincitrice del peccato e nemica del Demonio, Tu ti manifestasti sul colle Tepeyac in Messico all'umile e generoso contadino Giandiego. Sul suo mantello imprimesti la Tua dolce Immagine come segno della Tua presenza in mezzo al popolo e come garanzia che avresti ascoltato le sue preghiere e addolcito le sue sofferenze. Maria, Madre amabilissima, noi oggi ci offriamo a te e consacriamo per sempre al tuo Cuore Immacolato tutto quanto ci resta di questa vita, il nostro corpo con le sue miserie, la nostra anima con le sue debolezze, il nostro cuore con i suoi affanni e desidèri, le preghiere, le sofferenze, l'agonia. O Madre dolcissima, ricordati sempre dei tuoi figli. Se noi, vinti dallo sconforto e dalla tristezza, dal turbamento e dall'angoscia, dovessimo qualche volta dimenticarci di te, allora, Madre pietosa, per l'amore che porti a Gesù, ti chiediamo di proteggerci come figli tuoi e di non abbandonarci fino a quando non saremo giunti al porto sicuro, per gioire con Te, con tutti i Santi, nella visione beatifica del Padre. Amen.


 


Salve Regina 


 


Madonna di Guadalupe, prega per noi

DIRETTA MATER DEI WEB TV

22 gennaio San Vincenzo di Saragozza

  Martirio di San Vincenzo di Saragozza. 22-01-0304 Secondo la più attendibile tradizione oggi ricorre il giorno del martirio di San Vincenz...