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      lunedì 24 giugno 2024

      Il Santo di oggi . S. Guglielmo da Vercelli


       


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      Guglielmo, nato a Vercelli nel 1085 all'interno di una nobile famiglia, ancora giovane, fece un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, pratica molto diffusa all'epoca: essendo ospitato da un fabbro, chiese a questi di fabbricare un arnese in ferro per il "maceramento della carne" da utilizzare durante il cammino che era di tale peso che riusciva a malapena a trascinare; la penitenza fu completata dal totale digiuno durante il pellegrinaggio.


      Tornato in Italia, aveva intenzione di recarsi a Gerusalemme, e a tale scopo si trasferì nell'Italia meridionale[1], ma fu malmenato da alcuni ladri. Il santo considerò la disavventura un segno della volontà di Dio di farlo restare nel Sud Italia per diffondere il messaggio di Cristo. Per questo motivo[2] decise di non partire più per Gerusalemme. Si fermò sulla catena montuosa che domina Avellino stabilendosi in una delle sue vette, in un luogo disabitato chiamato Partenio o Monte Virgiliano (1114). Lì trascorse una vita da eremita per alcuni anni e costruì con l'aiuto di vicini una piccola casa. Fu poi raggiunto da alcuni discepoli, tra cui sacerdoti, che costruirono le celle e parteciparono alla costruzione di una chiesa dedicata alla Vergine nel 1124, e in seguito un monastero che fu chiamato da Guglielmo di Montevergine (o Monte Vergine)[3]. Da qui ebbe origine la Congregazione verginiana dell'Ordine di San Benedetto (unita nel 1879 a quella cassinese della primitiva osservanza).


      L'afflusso di fedeli fu per i sacerdoti l'occasione per esercitare il loro ministero, e la vita eremitica che Guglielmo ricercava risultava compromessa. Inoltre, i suoi confratelli mal tolleravano quello stile di vita troppo austero e pieno di privazioni[4]. Così lasciò Partenio nel 1128 e si stabilì nella pianura di Goleto, nel territorio di Sant'Angelo dei Lombardi, dove iniziò una nuova esperienza monastica, un doppio monastero in cui la presenza delle donne era predominante.[5]


      Successivamente fondò molti altri monasteri della stessa regola, ma rimase pressoché stabilmente in Goleto a parte diversi viaggi in Puglia in più occasioni[senza fonte].


      Alla fine è morto al Goleto il 25 giugno 1142. Il suo corpo è rimasto in Goleto fino al 2 settembre 1807, allorché fu trasferito a Montevergine per ordine del re di Napoli Gioacchino Murat.[6] Alcune sue reliquie si conserverebbero anche in altre cattedrali (Benevento) e chiese italiane.[7]

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