lunedì 30 settembre 2024

IL Santo del giorno


 


01 OTTOBRE

 

SANTA TERESA DI GESU' BAMBINO

(Santa Teresa di Lisieux)

 

Alençon (Francia), 2 gennaio 1873 - Lisieux, 30 settembre 1897

 

Vergine e dottore della Chiesa: entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux in Francia, divenne per purezza e semplicità di vita maestra di santità in Cristo, insegnando la via dell’infanzia spirituale per giungere alla perfezione cristiana e ponendo ogni mistica sollecitudine al servizio della salvezza delle anime e della crescita della Chiesa. Concluse la sua vita il 30 settembre, all’età di ventiquattro anni.

 

 

NOVENA DELLE ROSE

 

"Passerò il mio Cielo a fare del bene sulla terra. Farò scendere una pioggia di rose" (Santa Teresa)

 

Padre Putigan il 3 dic. 1925, cominciò una novena chiedendo una grazia importante. Per sapere se veniva esaudito, chiese un segno. Desiderava ricevere una rosa in dono quale garanzia di aver ottenuto la grazia. Non fece parola con nessuno della novena che stava facendo. Al terzo giorno, ricevette la rosa richiesta ed ottenne la grazia. Cominciò un'altra novena. Ricevette un'altra rosa ed un'altra grazia. Allora prese la decisione di diffondere la novena "miracolosa" detta delle rose. 

domenica 29 settembre 2024

Il Santo del giorno

 30 SETTEMBRE

 

SAN GIROLAMO

Sacerdote e Dottore della Chiesa

 

Girolamo, uno dei più grandi dottori della Chiesa indivisa, nacque a Stridone, in Dalmazia ATTUALE ISTRIA CROATA , da una nobile famiglia cristiana, fra il 345 e il 347. A Roma studiò i classici latini e a Treviri conobbe la vita ascetica dell’occidente, stringendo amicizia con Rufino e Cromazio di Aquileia. Fu battezzato a 19 anni da papa Liberio. Si recò poi in Oriente per conoscere la tradizione monastica del deserto siriaco e fu ordinato presbitero ad Antiochia. Fondò a Roma, sull’Aventino, un cenobio dove donne dell’aristocrazia romana si esercitavano nell’ascesi e nello studio approfondito della Scrittura. Nel 384, dopo la morte di papa Damaso – del quale era stato segretario particolare e da cui ricevette l’incarico della revisione della traduzione latina della Bibbia, che darà origine alla Vulgata – Girolamo ripartì alla volta di Betlemme, dove si dedicò alla traduzione e al commento dei libri sacri. Qui fondò un monastero maschile e uno femminile. Morì a Betlemme nel 419, il 30 settembre. Gli antichi calendari d’Oriente e d’Occidente ricordano oggi Gregorio l’Illuminatore, apostolo degli armeni, nato il 260 ca. e morto attorno al 328. 

 

 

PREGHIERA A SAN GIROLAMO

 

O glorioso San Girolamo, per quell’amabile zelo che ti condusse allo studio profondo delle sacre scritture conferendoti tanta luce; per quello spirito di sacrificio e di mortificazione, per le pratiche di pietà e per le più edificanti virtù per renderti sempre più utile alla Chiesa cattolica; e per tutti i Divini favori di cui puoi disporre in cielo; sii protettore benevolo ed ottieni a noi tutti la grazia di meditare continuamente la verità della fede, di non cercare mai sulla terra che essere graditi a Dio, e di infervorarci sempre più negli esercizi della penitenza e delle buone opere, per assicurarci la nostra eterna salvezza. Amen

 

Tre Gloria al Padre.




sabato 28 settembre 2024

Santi e feste


 

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28 SETTEMBRE

 

BEATO LUIGI MONZA

 

Cislago 1898 - Lecco 1954

 

Luigi Monza nacque a Cislago (Varese) il 22 giugno 1898 da famiglia contadina. Le loro uniche ricchezze erano il lavoro, il coraggio e la fede. Entrò in seminario a 18 anni dopo aver conosciuto la fatica del lavoro dei campi, le veglie nella notte per proseguire gli studi e la lotta per la sopravvivenza quotidiana della povera gente. Venne ordinato sacerdote il 19 settembre 1925. L'inizio della sua vita sacerdotale fu contrassegnata da prove di ogni genere fino all'ingiustizia del carcere sotto il regime fascista.Dal suo cuore di padre nacque l'Istituto Secolare delle "Piccole Apostole della Carità" chiamate, per dono dello Spirito, a portare nel mondo la pienezza di vita consacrata all'amore totale di Cristo "con il fervore apostolico della prima comunità cristiana". Morì il 29 settembre 1954. Il 30 aprile 2006 in Duomo a Milano don Luigi Monza è stato proclamato Beato.

 

 

PREGHIERA A DON LUIGI MONZA

 

Beato don Luigi, tu che sei stato pastore buono; che vegliavi di notte in preghiera e di giorno, inesausto cercavi le pecore smarrite del gregge del Signore, gli uomini e le donne, che anelano alla vita; tu ci hai dato l'immagine viva e feconda del mistero del seme che muore e produce frutto. Intercedi per noi, perchè anche a noi il Padre doni lo Spirito di preghiera e di carità, cosicchè ancora in mezzo a noi fioriscano i santi, sperino i deboli, custodiscano l'amore le nostre famiglie e le nostre comunità vivano nella gioia di essere un cuor solo e un'anima sola, ad immagine di Cristo Gesù, che fece risplendere nel mondo la forza travolgente dell'amore.

 

(in silenzio aggiungere una richiesta di grazia)

  

 

PREGHIERE A DON LUIGI MONZA

 

O Padre santo, che nella Chiesa hai voluto glorificare il tuo Servo Don Luigi Monza con l'esaltazione delle sue virtù, fa' che sull'esempio della sua vita donata nella carità, anche noi ci conformiamo sempre più al tuo Figlio Gesù Cristo, nella forza dello Spirito Santo, per essere nel mondo apostoli(e) dell'amore. (…e per sua intercessione concedici la grazia che ti chiediamo)

 

 

O Signore, Tu sei santo e fonte di santità Tu sei buono e fonte di ogni bene, Tu sei padre e madre e fonte di ogni dono di vita, noi ti chiediamo di ascoltare la nostra richiesta per … (si chieda una grazia). Non abbiamo nulla da darti in cambio. C’è solo il nostro cuore ferito. Ci è vicino però il tuo servo e amico don Luigi Monza. Le sue virtù eroiche suppliscano alla povertà delle nostre. Grazie Signore.

 

 

Signore, Ti prego fa che seguendo il carisma donato dal tuo Spirito al Servo di Dio don Luigi Monza io viva nella nostra società ritornata al paganesimo, con lo spirito degli Apostoli e la carità praticata dai primi cristiani per far gustare a tutti la spiritualità del Vangelo e la gioia di vivere fratelli in Cristo. Insegnami a non limitarmi a dire “voglio salvarmi” ma “voglio salvare il mondo” perché questo è il solo orizzonte degno di un cristiano: l'orizzonte della carità. Ti prego perciò umilmente di portare a compimento la sua canonizzazione e per questo di concedere, per sua intercessione, come segno straordinario della tua benevolenza, la grazia che ti chiedo (esprimere la grazia desiderata). Amen.

 

 

Signore Gesù, noi ti ringraziamo perché, anche mediante la vita e le opere del Venerabile Servo di Dio Don Luigi Monza, hai voluto dar conferma agli uomini del grande amore e della premura con cui circondi ogni creatura. Per intercessione di questo tuo Servo, ti preghiamo di donarci quelle grazie spirituali e materiali di cui più abbiamo bisogno per ritrovare la serenità del cuore in questi momenti di difficoltà . La sua mediazione ci aiuti ad accogliere con coraggio e con profonda pace interiore il compiersi della Tua volontà su di noi. Amen.

 

 

Padre generoso e fedele il tuo servo il venerabile don Luigi Monza si è fatto tutto a tutti, è stato uomo fatto preghiera, e preghiera fatta amore. Suscita in noi pensieri grandi generosità sconfinata perché oggi nel nostro ambiente sappiamo vivere la santità delle piccole cose. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

 

giovedì 26 settembre 2024

IL Santo del giorno


 27 SETTEMBRE

 

SAN VINCENZO DE' PAOLI

 

Vincent Depaul nacque a Pouy in Aquitania nel 1581 da una famiglia povera, di contadini. Ordinato prete a diciannove anni, cercò dapprima una buona sistemazione ecclesiastica e arrivò ad entrare nella corte di Francia come elemosiniere della regina madre. Ma a un certo momento, illuminato dalla grazia, segnato dall’incontro con il card. De Bérulle, si volse a cercare Cristo nei tribolati e nei piccoli. Con santa Luisa de Marillac nel 1633 diede vita alla Congregazione delle Figlie della Carità, religiose che in certo modo innovavano, rispetto alla forma monastica, la figura della donna consacrata nella Chiesa. A loro offrì come convento l’ospizio dei malati, per cella una camera d’affitto, per cappella la chiesa parrocchiale, per chiostro le vie della città e le sale d’ospedale. Chiamato a far parte del Consiglio di Reggenza, si adoperò perché fossero posti a capo delle diocesi e dei monasteri dei candidati più degni. Morì a Parigi il 17 settembre 1660, amato e venerato come il padre dei poveri.

 

 

NOVENA A SAN VINCENZO DE' PAOLI

(clicca)

 

 

PREGHIERA A SAN VINCENZO DE' PAOLI

 

O cuore di san Vincenzo, che hai tratto dal Sacro Cuore di Gesù la carità che tu hai riversato sopra tutte le miserie morali e fisiche del tuo tempo, ottienici di non lasciare passare mai una miseria accanto a noi senza soccorrerla. Fa’ che la nostra carità sia rispettosa, delicata, comprensiva ed effettiva come la tua. Metti nei nostri cuori una fede viva che ci faccia scoprire Cristo sofferente nei nostri fratelli sfortunati. Riempici di zelo ardente, luminoso e generoso, che non incontri nessuna difficoltà a servirli. Te lo chiediamo, o Cuore di Gesù, per l’intercessione di colui il cui cuore non batteva e né agiva se non per impulso del tuo. Amen.

mercoledì 25 settembre 2024

IL Santo del giorno


 

Il  SANTO DEL 26 SETTEMBRE 

SAN PAOLO VI PAPA 

Giovanni Battista Montini nasce a Concesio, un piccolo paese del Bresciano, il 26 settembre 1897 in una famiglia cattolica molto impegnata sul piano politico e sociale. Nell’autunno del 1916 entra nel seminario di Brescia e quattro anni dopo riceve in cattedrale l’ordinazione sacerdotale, quindi si trasferisce a Roma per seguire i corsi di filosofia della Pontificia Università Gregoriana e quelli di lettere dell’università statale, laureandosi poi in diritto canonico nel 1922 e in diritto civile nel 1924.


L’ingresso in Vaticano

Nel 1923 riceve il primo incarico dalla Segreteria di Stato vaticana, che lo destina alla nunziatura apostolica di Varsavia; l’anno successivo viene nominato minutante. In quel periodo partecipa da vicino all’attività degli studenti universitari cattolici organizzati nella Fuci, della quale fu assistente ecclesiastico nazionale dal 1925 al 1933. Stretto collaboratore del cardinale Eugenio Pacelli, gli resterà accanto anche quando questi viene eletto Papa nel 1939 prendendo il nome di Pio XII: è Montini, infatti, a preparare l’abbozzo dell’estremo ma inutile appello di pace che Papa Pacelli lancia per radio il 24 agosto 1939, alla vigilia del conflitto mondiale: “Nulla è perduto con la pace! Tutto può esserlo con la guerra!

martedì 24 settembre 2024

Il Santo del giorno


 

25 SETTEMBRE

 

SAN CLEOFA

 

Discepolo di Gesù - sec. I

 

Cleofa, o Cleofe, o Alfeo (tali nomi sono la trascrizione del nome ebraico Halphai), marito di Maria di Cleofa e forse fratello di San Giuseppe, era padre di Giacomo il Minore, di Giuseppe e di Simone. Fu tra i primi discepoli a rivedere il Signore dopo la risurrezione, come San Luca ci riferisce. Cleofa ed un suo condiscepolo erano sulla strada di Emmaus e Gesù si avvicinò spiegando loro le Scritture. Essi lo riconobbero solo quando, sedutisi a mensa con lui, Gesù prese del pane, lo benedisse e lo spezzò. Non si hanno altre informazioni sicure su di lui. Secondo la tradizione Cleofa venne trucidato in Emmaus per mano di Giudei, nella casa di compatrioti che lo detestavano perché andava predicando la Risurrezione di Cristo.

 

 

PREGHIERA

 

O Dio, Padre nostro, che nel Tuo Figlio Gesù hai voluto farti compagno dei discepoli sulla strada di Emmaus per sciogliere i loro dubbi e incertezze e rivelare la Tua presenza nel pane spezzato, apri i nostri occhi perché sappiamo vedere la Tua presenza, illumina la nostra mente perché riusciamo a comprendere la Tua Parola e accendi nei nostri cuori il fuoco del Tuo Spirito perché troviamo il coraggio di diventare testimoni gioiosi del Risorto, Gesù Cristo, Tuo Figlio e nostro Signore. Amen”


Il Santo del giorno


 

#24settembre

Vergine Maria della Mercede

(di Matteo Liut)    

Cosa vuol dire essere liberi? A questa domanda, che di fatto sta alla base della convivenza civile, il Vangelo risponde mostrando un progetto, facendoci conoscere una persona e la sua storia, Gesù e la sua vicenda. Essere liberi per i cristiani, significa poter rispondere a quella chiamata che ognuno porta dentro di sé. Ecco perché celebrare la Beata Vergine Maria della Mercede, protettrice dei Mercedari, fondati da san Pietro Nolasco (1180-1245), oggi ha un valore profetico: ci ricorda che il Vangelo dona la libertà autentica. La notte tra il 1° e il 2 agosto 1218 la Vergine apparve a Nolasco, che decise di fondare una congregazione impegnata nella liberazione degli schiavi, che a quel tempo erano soprattutto i cristiani finiti in mano dei saraceni. Ne parlò, quindi, con il re d’Aragona e con il vescovo di Barcellona: il 10 agosto 1218 Nolasco costituì il nuovo «Ordine Religioso Redentore». Il vescovo consegnò ai membri dell’Ordine la veste di lana bianca in omaggio alla purezza immacolata della Vergine Maria. La congregazione diventò il cuore di un movimento a favore della libertà dei cristiani tratti in schiavitù. Il rischio che correvano non era solo quello di rimanere tutta la vita in catene, ma anche di dover rinunciare alla propria fede sotto le pressioni degli stessi saraceni. L’opera di Nolasco e dei Mercedari - ordine che fu approvato da papa Gregorio IX nel 1235 - appare ancora oggi attuale: sono ancora tante, infatti, le forme di schiavitù che minano la dignità umana.


Altri santi. Sant’Anatalone di Milano, vescovo (III sec.); beata Colomba Gabriel, religiosa (1858-1926).

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domenica 22 settembre 2024

Il Santo di oggi

 


Questa sera sui nostri canali trasmettiamo il film completo 

PADRE PIO 


Santo del giorno

San Pio da Pietrelcina

23 settembre 

Liturgia del giorno:


Prv 3, 27-35; Sal 14; Lc 8, 16-18.    


Attorno all’itinerario umano e spirituale di Padre Pio da Pietrelcina si è realizzata una delle più popolari e sconvolgenti esperienze di devozione popolare: per un cinquantennio, dal 1918 al 1968, senza mai spostarsi dal convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, questo frate stigmatizzato ha attratto generazioni di italiani e di stranieri soprattutto attorno al suo confessionale, dove il dono che più colpiva era quello dell’introspezione, cioè della capacità di leggere nelle coscienze e di rivelarne anche gli aspetti più segreti. Nato il 25 maggio 1887 a Pietrelcina (Benevento) in una famiglia di contadini, nel 1906 entrò fra i Cappuccini e venne ordinato sacerdote nel 1910. Il 20 settembre 1918 gli comparvero le stimmate (cinque ferite, alle mani, ai piedi e al costato) che avrebbero procurato al religioso fama, seguito, dolore e polemiche. Un giudizio critico su di esse (senza averle viste) di padre Agostino Gemelli, e le accuse false di alcuni detrattori guidati dall’arcivescovo di Manfredonia, Gagliardi, spinsero il Sant’Uffizio ad imporre al frate una serie di misure restrittive: dovette cambiare direttore spirituale, gli fu impedito di scrivere lettere e di mostrare le stimmate o di parlarne e gli imposto di celebrare messa da solo. Lui accettò sempre in piena obbedienza tutte le misure, mentre cresceva la fama della sua santità, supportata da episodi miracolosi come previsioni del futuro, guarigioni improvvise e inspiegabili, clamorose bilocazioni. Ritenendo sua missione condividere la sofferenza del Crocifisso e alleviare il dolore della gente riavvicinandola a Dio, padre Pio realizzò a San Giovanni Rotondo un ospedale di eccellenza (la Casa Sollievo della Sofferenza), mentre in tutti i continenti sorsero gruppi di preghiera ispirati da lui. Quando morì, il 23 settembre 1968, le stimmate erano scomparse, lasciando le parti interessate completamente sane. Giovanni Paolo II lo ha canonizzato il 16 giugno 2002.

sabato 21 settembre 2024

Il Santo del giorno

Clicca qui per S.Messa Mater Dei Friuli TV 



22 SETTEMBRE


 


SANT'IGNAZIO DA SANTHIA'


 


Santhià, Vercelli, 5 giugno 1686 - Torino, 22 settembre 1770


 


Lorenzo Maurizio Belvisotti, nato a Santhià (Vercelli) nel 1686, viene ordinato prete nel 1710. Entra in contatto con i Gesuiti, ma nel 1716 entra nei Cappuccini di Chieri con l'intenzione di partire missionario. Dopo un servizio di 13 anni come maestro dei novizi a Mondovì e un periodo al convento di Torino, Ignazio, questo il suo nome da religioso, viene mandato dai superiori a confortare i militari dell'esercito sabaudo feriti dai franco-spagnoli negli ospedali di Asti, Alessandria e Vinovo. Finita la guerra, il convento del Monte dei Cappuccini di Torino lo accoglie nuovamente per l'ultimo lungo periodo della sua vita (1747-1770). Qui spenderà 23 anni confortando spiritualmente sia poveri che personaggi in vista del Regno. Muore il 22 settembre 1770, festa di san Maurizio, patrono dei Cappuccini piemontesi. È stato canonizzato il 19 maggio 2002 da Giovanni Paolo II. (Avvenire)


 



 


PREGHIERA PER OTTENERE GRAZIE


(composta quando era venerabile - la parte finale in corsivo può essere omessa essendo oggi santo)


 


 Pietosissimo Salvatore nostro Gesù Cristo, che durante la vostra vita mortale vi mostraste tutto compassione verso i miseri e languenti di ogni infermità, e ora glorioso in Cielo nutrite pur sempre viscere di pietà per le tante miserie che quaggiù ci affliggono nell'animo e nel corpo, deh! volgete benigno lo sguardo sopra di noi, che umilmente prostrati ai vostri piedi vi domandiamo la grazia...


 


Non guardate, o Signore, la nostra indegnità: ma per i vostri meriti infiniti e per l'intercessione del vostro fedelissimo servo P. Ignazio, concedeteci la grazia della quale con tutta fiducia vi supplichiamo.


 


(O Gesù dolcissimo, degnatevi di glorificare l'umile vostro Servo: fate sentire sempre più a coloro che la invocano la sua speciale protezione e accordateci i miracoli che la vostra Chiesa richiede per la di lui beatificazione )

venerdì 20 settembre 2024

Il Santo del giorno


 


21 SETTEMBRE

 

SAN MATTEO APOSTOLO

 

San Matteo apostolo ed evangelista, nato Levi (Cafarnao, 4/2 a. C. – Etiopia, 24 gennaio 70), di professione esattore delle tasse, fu chiamato da Gesù ad essere uno dei dodici apostoli. Viene tradizionalmente indicato quale autore del Vangelo secondo Matteo, in cui lo stesso viene chiamato anche Levi o il pubblicano.

 

 

PREGHIERE A SAN MATTEO APOSTOLO E EVANGELISTA

 

Per quell'ammirabile prontezza, con cui voi, o glorioso san Matteo, abbandonaste l'impiego, la casa e la famiglia, per conformarvi agli inviti di Gesù Cristo, ottenete a noi tutti la grazia di approfittare sempre con giubilo di tutte le divine ispirazioni. Per quell'ammirabile umiltà, con cui voi, o glorioso san Matteo, scrivendo prima d'ogni altro il Vangelo di Gesù Cristo, non vi qualificaste altrimenti che con il nome di pubblicano, impetrate a noi tutti la grazia divina e tutto quello che serve a conservarcela.

Il Santo del giorno


 

Liturgia del giorno 

SANTI ANDREA KIM TAEGON, SACERDOTE E PAOLO CHONG HASANG E COMPAGNI, MARTIRI


Memoria

Liturgia del Giorno


Colore Liturgico Rosso


Prima lettura


1Cor 15,12-20

  Se Cristo non è risorto vana è la vostra fede.


Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi


Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede.

Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.

Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.

Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.


   Parola di Dio


Salmo responsoriale


Sal 16


Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,

sii attento al mio grido.

Porgi l’orecchio alla mia preghiera:

sulle mie labbra non c’è inganno.


Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;

tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole,

mostrami i prodigi della tua misericordia,

tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra.


Custodiscimi come pupilla degli occhi,

all’ombra delle tue ali nascondimi.

Ma io nella giustizia contemplerò il tuo volto,

al risveglio mi sazierò della tua immagine.


Canto al Vangelo


(Mt 11,25)

   Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre,

Signore del cielo e della terra,

perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.

Alleluia.


Vangelo


Lc 8,1-3

  C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.


                           Dal Vangelo secondo Luca


In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.

C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.


   Parola del Signore


mercoledì 18 settembre 2024

IL Santo del giorno


 

GIOVEDÌ 

1️⃣9️⃣🅢🅔🅣🅣🅔🅜🅑🅡🅔 

SAN GENNARO.

𝑩𝒖𝒐𝒏 𝒐𝒏𝒐𝒎𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒐. 🌺             Gennaro nato a (Benevento, 272 –

 morto a  Pozzuoli, 19 settembre 302) 

È stato un vescovo romano  martire cristiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, che ne celebra il culto il 1️⃣9️⃣ settembre, e da quella ortodossa.      Patrono principale di Napoli, nel cui duomo si ritiene che alcune ossa del suo scheletro giacciano insieme a due ampolle che contengono quello che la tradizione popolare ritiene sia il suo sangue, la sua figura è storicamente oggetto di culto e folklore. V'è chi ritiene che il fenomeno dello scioglimento del sangue, rappresentato ritualmente il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, sia da attribuire a miracolo e foriero di buona sorte.

Ancora, la credenza popolare considera la figura di Gennaro fondamentale nell'arresto dell'eruzione del Vesuvio del 1631, avvenuto in coincidenza di una processione in cui le sue reliquie furono portate in processione ed esposte di fronte al vulcano attivo.  ATTRIBUTI

abito vescovile, bastone pastorale, palma, ampolle contenenti il suo sangue, leoni del circo

PATRONO di

Napoli, Afragola, Caroniti, Cercola, Folignano, Gorga Cilento, Notaresco, San Gennaro Vesuviano, Somma Vesuviana, Torre del Greco, Trecase, Vettica Maggiore, Little Italy, Cervinara, orafi,  e donatori di sangue.


IL Santo del giorno


 

#18settembre

Giuseppe da Copertino

(di Matteo Liut)

Ciò che possediamo, i nostri carismi, le nostre abilità sono dei doni, che vanno messi a servizio di un bene più grande, quello della comunità. E così fece san Giuseppe da Copertino, illetterato, mistico e religioso, che divenne una guida per le donne e gli uomini del suo tempo. Giuseppe Maria Desa era nato il 17 giugno 1603 a Copertino (Lecce) e aveva dovuto abbandonare la scuola a causa della povertà e della salute cagionevole. Alcuni ordini religiosi, presso i quali si era presentato, lo rifiutarono per la sua “poca letteratura”, ma alla fine venne accettato dai Cappuccini, dove rimase per un anno. Dopo essere stato dimesso per “inettitudine”, infatti, divenne terziario e inserviente nel conventino della Grotella. Con impegno e costanza riuscì a farsi ordinare sacerdote. Le sue esperienze mistiche, assieme alla sua vita di preghiere e penitenze, oltre ad alcuni segni prodigiosi, come la levitazione. A tutto ciò si aggiunse il dono della scienza infusa, tanto che a lui si rivolgevano anche i teologi: tutto ciò accrebbe la sua fama di santità. Per questo, anche su decisione del Sant'Uffizio, fu trasferito di convento in convento fino ad arrivare a quello di San Francesco a Osimo: qui morì il 18 settembre 1663. È santo dal 1767.


Altri santi. Sant'Eustorgio I di Milano, vescovo (IV sec.); beato Giuseppe Kut, sacerdote e martire (1905-1942).

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lunedì 16 settembre 2024

Il Santo e Solennità

 



17 SETTEMBRE

 

IMPRESSIONE DELLE STIMMATE DI SAN FRANCESCO D'ASSISI

 

Il serafico Padre san Francesco nutrì, fin dalla sua conversione, una tenerissima devozione a Cristo crocifisso; devozione che diffuse sempre con le parole e la vita. Nel 1224, mentre sul monte della Verna era immerso nella meditazione, il Signore Gesù, con un prodigio singolare, gli impresse nel corpo le stimmate della sua passione. Benedetto XI concesse all’Ordine francescano di celebrare annualmente il ricordo di questo privilegio, che rese il Poverello «mirabile segno» di Cristo.

 

 

PREGHIERA

 

O Dio che, per infiammare il nostro spirito con il fuoco del tuo amore, hai impresso nel corpo del serafico Padre san Francesco i segni della passione del tuo Figlio, concedi a noi, per sua intercessione, di conformarci alla morte del Cristo per essere partecipi della sua risurrezione.

 

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

 

INNO CRUCIS CHRISTI

 

si canta per la festa dell'Impressione delle Stimmate di San Francesco 

 

Crucis Christi mons Alvérnae *
Recénset mystéria,
Ubi salútis aetérnae
Dantur privilégia:
Dum Francíscus dat lucérnae
Crucis sua stúdia.

 

Hoc in monte vir devótus,
Specu solitária,
Pauper, a mundo semótus,
Condénsat ieiúnia:
Vigil, nudus, ardens totus,
Crebra dat suspíria.

 

Solus ergo clasus orans,
Mente sursum ágitur;
Super gestis Crucis plorans
Maeróre confícitur:
Crucísque fructum implórans
Animo resólvitur.

 

Ad quem venit Rex e caelo
Amíctu Seráphico,
Sex alárum tectus velo
Aspéctu pacífico:
Affixúsque Crucis telo,
Porténto mirífico.

 

Cernit servus Redemptórem,
Passum impassíbilem:
Lumen Patris et splendórem,
Tam pium, tam húmilem:
Verbórum audit tenórem
Viro non effábilem.

 

Vertex montis inflammátur,
Vicínis cernéntibus:
Cor Francísci transformátur
Amóris ardóribus:
Corpus vero mox ornátur
Mirándis Stigmátibus.

 

Collaudétur Crucifíxus,
Tollens mundi scélera,
Quem laudat concrucifíxus,
Crucis ferens vúlnera:
Francíscus prorsus inníxus
Super mundi foédera. Amen

 

Il Santo del giorno


 

16 SETTEMBRE

 

SANTI CORNELIO e CIPRIANO

 

Cornelio fu eletto vescovo della chiesa di Roma nel 251. Combatté gli eretici novaziani e rinsaldò la sua autorità con il sostegno di san Cipriano. L’imperatore Gallo lo mandò in esilio presso Civitavecchia, dove morì nel 253. Il suo corpo fu trasportato a Roma e sepolto nel cimitero di Callisto.

 

   Cipriano nacque a Cartagine verso il 210, da genitori pagani. Convertitosi alla fede e ordinato sacerdote, fu eletto vescovo della città nel 249. Governò egregiamente la chiesa con gli esempi e con gli scritti, in tempi assai difficili. Nella persecuzione di Valeriano, prima fu condannato all’esilio, quindi, il 14 settembre del 258, morì martire

 

domenica 15 settembre 2024

Il Santo del giorno


 

✨🙏❤️La devozione privata ai sette dolori della Vergine ha preceduto di molto la festa liturgica. Questa devozione venne di moda soprattutto a partire dal secolo XV; ricordiamo, per esempio, le innumerevoli immagini chiamate “Pietà” che rappresentano Maria che sostiene sulle ginocchia il Figlio deposto dalla croce. I dolori della Vergine, che furono poi fissati in numero di sette, corrispondono ad altrettanti momenti del Vangelo particolarmente dolorosi per la madre del Redentore: 1. La profezia del vecchio Simeone; 2. La fuga in Egitto; 3. La scomparsa di Gesù per tre giorni fino al suo ritrovamento nel tempio; 4. Gesù che porta la croce al Calvario; 5. La crocifissione e l’addio di Gesù dalla croce; 6. Gesù viene staccato dalla croce; 7. La deposizione nel sepolcro. Dal secolo XV in poi, alcune Chiese incominciarono a celebrare nella liturgia la “compassione” di Maria ai piedi della croce. I religiosi Servi di Maria (Serviti) – ottennero nel 1667 l’approvazione della celebrazione dei sette Dolori; la festa, sotto il pontificato di Pio VII, entrò a far parte del calendario romano e san Pio X, nel 1913, ne fissò la data al 15 settembre. Nei periodi tardomedioevale e moderno emerge il fenomeno delle lacrimazioni mariane; nel 1489 Pennabilli, nelle Marche; nel 1494 ad Assisi, nel 1522 a Treviglio, nel 1553 a Dongo, dove le immagini di Maria che lacrima danno origine a santuari. Non occorrerà attendere molto per trovare le prime lacrimazioni di sangue: quella di una immagine a Ponte Nossa (Bergamo) nel 1511, quella di Rho (Milano) nel 1583 e quella avvenuta nel 1598 a Mesagne (Brindisi). Nei secoli seguenti si alternano apparizioni della Madonna piangente e lacrimazioni di statuette: le più note, anche perché approvate dall’autorità ecclesiastica, sono l’apparizione di La Salette, sulle Alpi francesi nel 1846, e l’evento di Siracusa, dove un quadretto del Cuore immacolato di Maria ha pianto per 4 giorni nel 1953.✨🙏❤️ "Famiglia Cristiana"

venerdì 13 settembre 2024

Il Santo del giorno


 


Santo del giorno

Esaltazione della Croce

14 settembre 

Liturgia del giorno:


Nm 21, 4-9; Sal 77; Fil 2, 6-11; Gv 3, 13-17.  


Il 13 settembre del 335 avvenne a Gerusalemme la dedicazione delle due basiliche costantiniane: quella del Martyrion, sul Golgota, chiamata pure ad Crucem, e quella della Anàstasis, cioè della risurrezione. Il giorno seguente, il 14, venne esposta la reliquia della Croce, che era stata trovata, secondo quanto si dice, pure un 14 settembre. La partecipazione della regina Elena, madre di Costantino, a questa “Invenzione” è considerata leggendaria, anche se ne parlano Socrate Scolastico, nato nel 380 circa, e Sozomeno, morto nel 450 circa, ciascuno nella propria Storia ecclesiastica. Secondo questo racconto Macario, vescovo di Gerusalemme, fece porre le tre croci una per volta sopra il corpo di una donna gravemente malata, la quale guarì perfettamente al tocco della terza croce, che venne identificata come quella di Cristo. Nel secolo VII troviamo questa festa in Occidente, dove il termine greco hypsòsis venne tradotto con exaltatio, esaltazione. In Occidente, questa exaltatio viene messa in relazione con il recupero della preziosa reliquia che era stata trafugata nel 614, dopo la conquista di Gerusalemme, da Cosroe II, re persiano, ed era stata poi riportata a Costantinopoli dall’imperatore bizantino Eraclio il 3 maggio del 628. La croce venne persa definitivamente nel 1187, quando l’esercito cristiano fu messo in rotta dal Saladino, non senza però che prima alcune parti di essa si diffondessero per il mondo cristiano. Sicuramente fu presa dai musulmani e nelle cronache islamiche si ricorda che il Saladino ne rifiutò la restituzione ai rappresentanti cristiani che gliela chiedevano, sostenendo che Gesù nell’Islam è considerato un grandissimo profeta, degno di essere ricordato. Con la festa odierna, la Chiesa ci ricorda che, attraverso la follia della Croce, il dolore, la morte, la malattia, le avversità possono diventare sapienza e la gloria promessa a Gesù può essere condivisa da tutti coloro che desiderano seguirlo.

giovedì 12 settembre 2024

IL Santo del giorno


 


13 SETTEMBRE


 


SAN GIOVANNI CRISOSTOMO


 


Antiochia, c. 349 – Comana sul Mar Nero, 14 settembre 407


 


Giovanni, nato ad Antiochia (probabilmente nel 349), dopo i primi anni trascorsi nel deserto, fu ordinato sacerdote dal vescovo Fabiano e ne diventò collaboratore. Grande predicatore, nel 398 fu chiamato a succedere al patriarca Nettario sulla cattedra di Costantinopoli. L'attività di Giovanni fu apprezzata e discussa: evangelizzazione delle campagne, creazione di ospedali, processioni anti-ariane sotto la protezione della polizia imperiale, sermoni di fuoco con cui fustigava vizi e tiepidezze, severi richiami ai monaci indolenti e agli ecclesiastici troppo sensibili alla ricchezza. Deposto illegalmente da un gruppo di vescovi capeggiati da Teofilo di Alessandria, ed esiliato, venne richiamato quasi subito dall'imperatore Arcadio. Ma due mesi dopo Giovanni era di nuovo esiliato, prima in Armenia, poi sulle rive del Mar Nero. Qui il 14 settembre 407, Giovanni morì. Dal sepolcro di Comana, il figlio di Arcadio, Teodosio il Giovane, fece trasferire i resti mortali del santo a Costantinopoli, dove giunsero la notte del 27 gennaio 438. (A

vvenire)


 


mercoledì 11 settembre 2024

Solennità Santo nome di Maria


 

❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️


12 SETTEMBRE

 

SANTISSIMO NOME DI MARIA

 

 

PREGHIERA PER FESTA DEL NOME DI MARIA

 

Preghiera in riparazione degli oltraggi al suo Santo Nome

 

1. O adorabile Trinità, per l'amore con cui scegliesti ed eternamente Ti compiacesti del Santissimo Nome di Maria, per il potere che gli desti, per le grazie che riservasti ai suoi devoti, fa' che esso sia anche per me fonte di grazia e di felicità. Ave Maria....

 

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria. Lodato, onorato e invocato sempre sia, l'amabile e potente Nome di Maria. O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

 

2. O amabile Gesù, per l'amore con cui pronunziasti tante volte il Nome della tua cara Madre e per la consolazione che a Lei procuravi nel chiamarla per nome, raccomanda alle sue speciali cure questo povero tuo e suo servo. Ave Maria....

 

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.  Lodato, onorato e invocato sempre sia,  l'amabile e potente Nome di Maria.  O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

 

3. O Angeli Santi, per la gioia che vi procurò la rivelazione dei Nome della vostra Regina, per le lodi con cui lo celebraste, svelatene anche a me tutta la bellezza, la potenza e la dolcezza e fate che io lo invochi in ogni mio bisogno e specialmente in punto di morte. Ave Maria....

 

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.  Lodato, onorato e invocato sempre sia,  l'amabile e potente Nome di Maria.  O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

 

4. O cara Sant'Anna, buona mamma della Madre mia, per la gioia da te provata nel pronunciare tante volte con devoto rispetto il Nome della tua piccola Maria o nel parlarne con il tuo buon Gioacchino, fa' che il dolce nome di Maria sia continuamente anche sulle mie labbra. Ave Maria....

 

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.  Lodato, onorato e invocato sempre sia,  l'amabile e potente Nome di Maria.  O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

 

5. E Tu, o dolcissima Maria, per il favore che Dio Ti fece nel donarti Egli stesso il Nome, come a sua diletta Figlia; per l'amore che Tu sempre ad esso mostrasti concedendo grandi grazie ai suoi devoti, concedi anche a me di rispettare, amare ed invocare questo soavissimo Nome. Fa' che esso sia il mio respiro, il mio riposo, il mio cibo, la mia difesa, il mio rifugio, il mio scudo, il mio canto, la mia musica, la mia preghiera, il mio pianto, il mio tutto, con quello di Gesù, affinché dopo essere stato pace del mio cuore e dolcezza delle mie labbra durante la vita, sia la mia gioia in Cielo. Amen. Ave Maria....

 

Benedetto sempre sia, il Santo Nome di Maria.  Lodato, onorato e invocato sempre sia,  l'amabile e potente Nome di Maria.  O Santo, soave e potente Nome di Maria, possa sempre invocarti durante la vita e nell'agonia.

 

martedì 10 settembre 2024

Il Santo del giorno


 


11 SETTEMBRE


 


BEATO BONAVENTURA DA BARCELLONA


 


Riudoms, Spagna, 24 novembre 1620 - Roma, 11 settembre 1684


 


Michele Battista Gran, nato a Riudomes (Spagna) nel 1620, rimasto vedovo era divenuto frate col nome di Bonaventura di Barcellona. Fu in diversi conventi spagnoli, dimostrando una profonda spiritualità, ubbidisce allegramente, vive una vita ritirata e mortificata. Chi gli vive accanto è testimone di fatti che hanno del miracoloso e che lasciano intravedere la sua vicinanza a Dio. Sente che il Signore vuole da lui un impegno particolare per rinnovare lo spirito francescano con l'istituzione dei «Ritiri», un ritorno alla spiritualità e alla povertà francescana delle origini. Si reca a Roma e qui trova un'umanità sofferente e bisognosa. Da vero figlio di san Francesco aiuta tutti come può e viene ribattezzato «l'apostolo di Roma». La riforma francescana che sta attuando gli attira i consensi delle autorità ecclesiastiche e dagli stessi Papi Alessandro VII e Innocenzo XI, dai quali arriva l'approvazione pontificia agli statuti dei suoi «Ritiri». Morì in San Bonaventura al Palatino nel 1684. (A

vvenire)


 


lunedì 9 settembre 2024

Il Santo del giorno



 


10 SETTEMBRE

 

SAN NICOLA DA TOLENTINO

 

Castel Sant’Angelo (ora Sant’Angelo in Pontano, Macerata), 1245 - Tolentino (Macerata), 10 settembre 1305

 

Nacque nel 1245 a Castel Sant'Angelo in Pontano nella diocesi di Fermo. A 14 anni entrò fra gli eremitani di sant'Agostino di Castel Sant'Angelo come oblato, cioè ancora senza obblighi e voti. Più tardi entrò nell'ordine e nel 1274 venne ordinato sacerdote a Cingoli. La comunità agostiniana di Tolentino diventò la sua «casa madre» e suo campo di lavoro il territorio marchigiano con i vari conventi dell'Ordine, che lo accoglievano nell'itinerario di predicatore. Dedicava buona parte della sua giornata a lunghe preghiere e digiuni. Un asceta che diffondeva sorriso, un penitente che metteva allegria. Lo sentivano predicare, lo ascoltavano in confessione o negli incontri occasionali, ed era sempre così: veniva da otto-dieci ore di preghiera, dal digiuno a pane e acqua, ma aveva parole che spargevano sorriso. Molti venivano da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e andavano via arricchiti dalla sua fiducia gioiosa. Sempre accompagnato da voci di miracoli, nel 1275 si stabilì a Tolentino dove resterà fino alla morte il 10 settembre 1305. (Avvenire)

 

La devozione di S. Nicola nel mondo è stata sempre legata al segno dei panini benedetti che egli aveva mangiato dietro suggerimento della Madonna e ne aveva sperimentato l'efficacia guarendo repentinamente da una malattia mortale. E' il patrono delle anime del Purgatorio, della Chiesa universale nei problemi riguardanti l'ecumenismo; e inoltre è efficacemente invocato dalle puerpere, sulle difficoltà dell'infanzia e dello sviluppo e in genere in ogni difficoltà.

 

 

PREGHIERA A SAN NICOLA DA TOLENTINO PER I FIGLI

 

O san Nicola, guarda benigno i nostri figli, falli crescere e maturare come uomini e come cristiani. Tu che sapesti essere tanto vicino agli uomini e in modo particolare ai bambini e ai giovani che sostenevi con la tua amicizia e illuminavi con i tuoi consigli, prenditi cura anche dei nostri figli, avvicinali al Signore, preservali dal male e prega perché la benedizione di Dio li accompagni sempre.

 

 

PREGHIERA A SAN NICOLA DA TOLENTINO PER I GIOVANI

 

O S. Nicola amico di Dio e nostro amico, tu che sei stato così sensibile alle esigenze dei giovani guidandoli con la sapienza dei tuoi consigli, continua dal cielo, come padre e fratello, a manifestare la tua sollecita premura per noi. Proteggi le nostre attività: lo studio, il lavoro, il servizio ai bisognosi, il nostro impegno nella Chiesa. Custodisci e purifica i nostri affetti. Illumina le nostre scelte perché siano secondo il cuore di Dio. Sii per tutti noi un attento e dolce compagno di viaggio.

 

 

PREGHIERA A SAN NICOLA DA TOLENTINO PER LE FAMIGLIE

 

O San Nicola, luminosa guida per le famiglie, tu che sai quanto sia importante avere dei genitori che credano nel Signore e siano animati da una fede profonda, prega per noi padri e madri, perchè l'insegnamento con le nostre parole sia sempre accompagnata da una vita santa e i nostri figli possano crescere innamorati di Cristo.

 

 

PREGHIERA A SAN NICOLA DA TOLENTINO PER LE ANIME DEL PURGATORIO

 

San Nicola da Tolentino che durante la tua vita terrena fosti di grande aiuto per le anime afflitte del Purgatorio, ora in Cielo sii per me avvocato ed intercessore presso Dio; avvalora queste mie povere preghiere per ottenere dalla divina clemenza la liberazione ed il sollievo di quelle anime dalle quali spero grande aiuto

domenica 8 settembre 2024

Il Santo del giorno



09 SETTEMBRE


 


BEATA MARIA DE LA CABEZA


(Maria Toribia) - Moglie di Sant'Isidoro l'agricoltore


 


Castiglia, secolo XII


 


La moglie di Sant’Isidoro si chiamava Maria Toribia: la coppia visse nella seconda metà dell’undicesimo secolo in una Spagna occupata dagli arabi. Isidoro che non sapeva né leggere né scrivere, dedicava molto tempo a “parlare con Dio”, senza venir mai meno ai suoi doveri terreni sapeva ricavare nei ritagli di tempo della giornata dei momenti di intensa preghiera. In questo esercizio di preghiera e carità, la moglie Maria lo segue con sempre maggior entusiasmo, avanzando entrambi sulla strada della perfezione sostenendosi e aiutandosi a vicenda. Pur vivendo una vita austera in odore di santità, ebbero a sopportare anch’essi i dolori ineluttabili della vita, come quello della perdita del loro unico figlio ancora bambino. Isidoro muore nel 1130 e viene seppellito senza particolari onori, ma anche dalla terra ove lui è deposto continua “a fare la carità” elargendo grazie e favori a chi lo invoca, tant’è che a quarant’anni di distanza dalla morte viene esumato il suo corpo e traslato nella Cattedrale di Madrid. Dopo secoli in cui il suo culto viene conservato di generazione in generazione dai contadini della penisola iberica e comprovate le virtù eroiche e la santità di vita, il 25 maggio 1622 Papa Gregorio XV lo eleva alla gloria degli altari. Qualche anno più tardi, nel 1697, Papa Innocenzo XII proclama Beata la sua amatissima moglie Maria Toribia. Lo stile di vita di questi due santi sposi, si può riassumere in tre verbi: lavorare, pregare, donare


 



 


PREGHIERA ALLA BEATA MARIA TORIBIA


 


Beata Maria de la Cabeza, moglie e madre, prega per noi in questo giorno.


 


Con la tua potente intercessione e il tuo fedele esempio, fà che possiamo sforzarci a vivere una vita profondamente semplice e umile.


 


Aiutaci a rimanere ferventi nella preghiera e pieni di carità.


 


Possa tutta la nostra vita diventare preghiera aiutandoci a perseguire la santità radicale nei nostri doveri quotidiani e ordinari.


 


 Seguendo il tuo esempio, possa la nostra fedeltà e perseveranza essere un segno per il mondo della nostra devozione a Dio e alla sua santa Chiesa. 


 


Te lo chiediamo per il cuore puro di Maria, madre di Cristo nostro Signore. Amen.


 



 
 

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Avviso importante

🔴 𝗜𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗲𝗹𝗹𝗲𝗴𝗿𝗶𝗻𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗶𝗼𝗰𝗲𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗮 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗺𝗼𝗻𝘁𝗲
Viste le previsioni meteorologiche per il pomeriggio di domenica 8 settembre e tenendo presente l’allerta arancione diramata dalla Protezione civile regionale, in vigore dalle 18 del giorno stesso, si informa che il pellegrinaggio è confermato con partenza dalla chiesa di Carraria (Cividale) alle 14.30. La Santa Messa, prevista alle 17, sarà celebrata in Santuario e non, come di consueto, nel piazzale dello stesso.


 

DIRETTA MATER DEI WEB TV

IL Santo del giorno

  06 OTTOBRE   SANTA MARIA FRANCESCA   DELLE CINQUE PIAGHE DI GESU'   Santa Maria Francesca delle cinque piaghe, al secolo Anna Maria Ro...