martedì 3 settembre 2024

Il santo del giorno


 

4 SETTEMBRE

 

SANTA ROSALIA

 

Vergine eremita del XII secolo, santa Rosalia è divenuta patrona di Palermo nel 1666 con culto ufficiale esteso a tutta la Sicilia. Figlia di un nobile feudatario, Rosalia Sinibaldi visse in quel felice periodo di rinnovamento cristiano-cattolico, che i re Normanni ristabilirono in Sicilia, dopo aver scacciato gli Arabi che se n'erano impadroniti dall'827 al 1072; favorendo il diffondersi di monasteri Basiliani e Benedettini. In quest'atmosfera di fervore e rinnovamento religioso, s'inserì la vocazione eremitica della giovane che lasciò la vita di corte e si ritirò in preghiera in una grotta sul monte Pellegrino, dove, secondo la tradizione, morì il 4 settembre 1160. Nel 1624, mentre a Palermo la peste decimava il popolo, lo spirito di Rosalia apparve in sogno ad una malata, e poi ad un cacciatore. A lui Rosalia indicò la strada per ritrovare le sue reliquie, chiedendogli di portarle in processione per la città. Così fu fatto: e dove quei resti passavano i malati guarivano, e la città fu purificata in pochi giorni. Da allora, a Palermo, la processione si ripete ogni anno. Rosalia, fu inclusa nel Martirologio romano nel 1630 da Papa Urbano VIII. (Avvenire)


lunedì 2 settembre 2024

Il Santo del giorno


 


3 SETTEMBRE


 


SAN GREGORIO MAGNO


 San Gregorio I, detto Magno Papa e dottore della Chiesa


 


Roma, 540 - 12 marzo 604


 


(Papa dal 03/09/590 al 12/03/604)


 


Nacque verso il 540 dalla famiglia senatoriale degli Anici e alla morte del padre Gordiano, fu eletto, molto giovane, prefetto di Roma. Divenne poi monaco e abate del monastero di Sant'Andrea sul Celio. Eletto Papa, ricevette l'ordinazione episcopale il 3 settembre 590. Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nell'azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo. Morì il 12 marzo 604. (Avvenire) 


 



 


PREGHIERA A SAN GREGORIO MAGNO


 


San Gregorio, tu sei stato un insigne pastore della chiesa di Cristo, con la tua vita hai effuso nel mondo la pietà e la dottrina cristiana. Tu hai cercato di mostrare a tutti, credenti e non, il volto di Gesù, come umile e Buon Pastore! Insegna a noi oggi, a metterci al servizio dei fratelli con semplicità di cuore, non cercando di mostrarci migliori agli occhi degli uomini, ma come realmente siamo agli occhi di Dio. Guidaci nel cammino della vita, per giungere un giorno a contemplare quel tanto sospirato mistero di Dio. San Gregorio stimolaci nel ricercare Cristo nel corpo consumato di un malato, negli occhi vuoti di un trasandato, nel viso oscuro di un peccatore, nell’accoglienza di un carcerato, nella vicinanza di un escluso, nell’aiutare uno meno fortunato di noi, nel nostro prossimo.


 


San Gregorio Magno prega per noi

domenica 1 settembre 2024

IL Santo del giorno


 Beato Claudio Granzotto (1900-1947)


Santa Lucia di Piave (TV) vanta una splendida chiesa e un altissimo campanile, opera di artigiani e artisti locali, fra i quali emerge lo scultore Prof. Riccardo Granzotto, il nostro Beato.

Il suo pellegrinaggio terreno inizia il 23 Agosto 1900 per concudersi il 15 Agosto 1947, solennità dell’Assunzione di Maria al cielo, come predetto dal santo pellegrino.

Interrotta la frequenza scolastica all’inizio del terzo anno delle elementari, causa le tristi situazioni familiari createsi dopo la morte del padre, Riccardo lavora, come apprendista, nelle botteghe di artigiani e come muratore nella piccola impresa edile del fratello Giovanni, che costruirà anche il bellissimo campanile, vanto della parrocchia di Santa Lucia.


Riccardo, fin da piccolo, sente una forte inclinazione verso l’arte. Una vocazione artistica naturale, innata. Incoraggiato e sostenuto dalla famiglia, e dal parroco don Vittorio Morando, Riccardo si trasferisce a Venezia. Sostiene e supera gli esami di maturità artistica, premessa indispensabile per iscriversi alla scuola di scultura nell’Accademia. Ne uscirà, dopo quattro anni (1929) con il titolo di professore di scultura, a punteggio pieno 10/10 con lode.


Il prof. Riccardo è uno scultore ormai affermato. Ma il successo, la fama lo lasciano inquieto. Perché?

Sente che il percorso finora seguito non lo soddisfa. Ce ne deve essere un altro, magari più difficile, ma che lo entusiasmi a camminare. Percepisce che il “bello” e il “bene” sono inseparabili sia nell’arte sia nella vita.

Riccardo medita, prega, soffre, cerca. Era accaduto anche a Francesco d’Assisi all’inizio della sua conversione.

Trascorre notti intere dinanzi al Santissimo Sacramento, dal quale sarà sempre più illuminato e motivato nella scelta radicale di vita: un taglio netto con il Mondo. Una scelta, tuttavia, che non gli impedisca di esercitare nella vita il “bene” ed esprimere il “bello” nell’arte. Il 27 Novembre 1933 entra in convento, a San Francesco del Deserto (VE), per dedicarsi esclusivamente a Dio e all’arte sacra.

Quattro mesi dopo la vestizione deve lasciare l’incantevole isoletta della laguna veneziana per il primo, grandioso lavoro commissionatogli dai superiori: la grotta di Lourdes, a Chiampo.

Si reca a Lourdes per studiare e contemplare l’originale. In un anno realizza questa immensa scultura con incessante lavoro di cazzuola e scalpello. La grotta finita rende l’ambiente lourdiano con tale verità da fargli dire: “Qui in molti verranno a pregare!”.

Inaugurata la grotta il 29 Settembre 1935, Riccardo ritorna a San Francesco del Deserto per iniziare l’anno canonico del noviziato, come fratello laico (7 Dicembre 1935). Da quel giorno il Prof. Riccardo Granzotto si chiamerà semplicemente Fra Claudio.


Il Cardinale Albino Luciani, patriarca di Venezia, durante una concelebrazione alla Grotta di Chiampo, nel 1976, sorprese tutti col dire: “In questa grotta Fra Claudio ha dato, senza saperlo, il tocco dell’arte francescana alla teologia francescana sull’Immacolata. Con la sua devotissima statua ha dato un sigillo di marmo ai libri dei confratelli teologi”.

Il santo del giorno


 



1 SETTEMBRE

 

SANT'EGIDIO ABATE

 

sec. VI-VII

 

L'epoca in cui visse l'abate Egidio (in francese Gilles) non si conosce con precisione. Alcuni storici lo identificano con l'Egidio inviato a Roma da S. Cesario di Arles all'inizio del secolo VI; altri lo collocano un secolo e mezzo più tardi, e altri ancora datano la sua morte tra il 720 e il 740. La leggenda in questo caso non ci viene in aiuto, poiché tra i vari episodi della vita del santo annovera anche quello che viene illustrato da due vetrate e da una scultura del portale della cattedrale di Chartres, in cui è raffigurato Sant'Egidio mentre celebra la Messa e ottiene il perdono di un peccato che l'imperatore Carlo Magno non aveva osato confessare a nessun sacerdote. La tomba del santo, venerata in un'abbazia della regione di Nimes, risaliva probabilmente all'epoca merovingica, anche se l'iscrizione non era anteriore al secolo X, data in cui fu anche composta la Vita del santo abate, intessuta di prodigi sul tipo delle pie leggende raccontate a scopo di edificazione. Numerose sono le testimonianze del suo culto in Francia, Belgio e Olanda. (Avvenire)

 

 

PREGHIERA A S. EGIDIO

 

O glorioso Sant'Egidio, che spinto dall'amore al patire, avete fuggito tacitamente la compagnia del Vescovo Cesario, per sottrarvi alla stima ed alla gloria degli uomini, quantunque ben meritati, sobbarcandovi poi a severissima penitenza, vivendo di sole radici d'erba e d'acqua, ed al quale volendo Iddio dare un attestato della sua provvida mano, vi mandò una cerva selvaggia a temperarvi il digiuno col suo latte, implorate che sia anche a noi date forza dalla mortificazione cristiana, per la quale potremo arrivare un bel giorno a cantare l'inno della gratitudine coi santi del Paradiso.

 

Pater, Ave e Gloria

 

 

PREGHIERA A S. EGIDIO ABATE

 

O nostro Grande Protettore S. Egidio Abate, che nella tua vita hai osservato costantemente i consigli evangelici, ottienici dal Signore la grazia di farci illuminare e guidare dalla sua Parola e non dai piaceri di questa vita. Come nostro amato protettore allontana da noi le discordie, le rivalità, la superbia, gli egoismi; donaci il tuo aiuto perchè possiamo vivere secondo l'umiltà, povertà, preghiera e penitenza praticare il vero amore secondo le parole di Gesù per vivere nella pace. Difendici dai mali del corpo e dello spirito, proteggi il paese, le sue famiglie e i suoi abitanti da ogni disgrazia e da ogni male, e soprattutto ottienici la grazia della nostra salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

venerdì 30 agosto 2024

IL Santo del giorno


 


31 AGOSTO

 

SAN GIUSEPPE D'ARIMATEA e SAN NICODEMO

 

Giuseppe d'Arimatea emerge nei Vangeli in occasione della sepoltura di Gesù. È un uomo ricco e onorato, un proprietario terriero che fa parte del Sinedrio. Secondo Marco, «anche lui aspettava il regno di Dio;. Matteo va oltre, affermando che era un discepolo del rabbi di Nazaret, Giovanni specifica «di nascosto per timore dei Giudei». Ricorre alla sua posizione altolocata per ottenere da Pilato il corpo di Gesù che, secondo le abitudini dei romani, doveva essere seppellito in una fossa comune. "Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all'entrata del sepolcro, se ne andò". (Mt 27,59-61).

 

Di Nicodemo ne parla s. Giovanni nel suo Evangelo, egli era Dottore della Legge e membro del Sinedrio (supremo organo giudiziario ebraico di Gerusalemme); in occasione della prima Pasqua, anno 28 della nostra era, Gesù era venuto a Gerusalemme operando vari miracoli, Nicodemo impressionato da ciò, lo andò a trovare di notte per avere un incontro chiarificatore. In seguito Nicodemo richiamerà i componenti del Sinedrio quando cercheranno di impossessarsi violentemente di Gesù nei suoi ultimi mesi di vita, invitandoli ad agire con saggezza, ad ascoltare una persona prima di condannarla. Infine lo ritroviamo sul Golgota insieme a Giuseppe d’Arimatea, che provvede alla sepoltura di Gesù.

giovedì 29 agosto 2024

IL Santo del giorno


 


Santi Felice e Adautto Martiri

ALTRI SANTI di Oggi: Sant'Agilo, Beato Alfredo Ildefonso Schuster, San Bononio, San Fiacrio (Fiacre), Santa Margherita Ward, Santi Martiri della Colonia Suffetana, San Pammachio di Roma, San Pietro di Trevi.

In una sua poesia papa Damaso ricorda Felice e Adautto come martiri cui era prestato un culto nel luogo della loro sepoltura; il Martirologio Geronimiano (e poi altri testi) ne ricordano la memoria al 30 agosto. La prima Vita, che pare databile ad epoca precarolingia (secolo VII), ma è conosciuta in varie versioni, racconta che Felice era romano e presbitero, come un fratello. Arrestato in quanto seguace di Cristo, al tempo di Diocleziano, fu condotto nel tempio di Serapide perché sacrificasse al dio; Felice soffiò sulla statua facendola cadere e lo stesso accadde con le statue di Mercurio e di Diana. La potenza manifestata gli procurò la tortura e la condanna capitale. 
L'ultimo episodio è sulla via Ostiense, fuori città, dove si alzava un grande albero consacrato agli dei e, nei pressi, un tempio: invitato ancora una volta a sacrificare, Felice ordinò all'albero di cadere nel tempio, rovinandolo, come infatti avvenne. Felice fu allora decapitato e mentre lo portavano poco lontano dall'Ostiense per eseguire la condanna, un cristiano si avvicinò dichiarando la propria fede: fu così decapitato assieme a Felice. Nella Vita scritta da Adone nel suo Martyrologium (sec. IX) si ricorda che l'anonimo poteva chiamarsi Adauctus, «aggiunto», «quod sancto martyri Felici auctus sit ad coronam». Una vita in versi ha scritto Marbodo di Rennes, riferendosi alla Vita più antica, ma accentuando il contrasto tra il martire cristiano e il prefetto pagano e arricchendo il repertorio mitologico del contesto.
Felice fu sepolto assieme al compagno in una cripta nelle catacombe di Commodilla, presso la via Ostiense, dove sorse presto una cappella o una piccola basilica in suo onore, anche per cura di Giovanni I e di 7 Leone III. In essa sono conservati alcuni affreschi del VI sec. con le immagini dei due martiri. Leone IV donò alla moglie di Lotario, Ermengarda, una reliquia dei due martiri, che ne portò il culto a Nord delle Alpi, sino a Cracovia, dove nel palazzo reale una cappella è a loro dedicata

mercoledì 28 agosto 2024

Martirio di S. Giovanni Battista


 


29 AGOSTO

 

MARTIRIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA

 

 

TRIDUO IN ONORE DI SAN GIOVANNI BATTISTA

 

O glorioso S. Giovanni, che ancor bambino vi ritiraste nel deserto a menar la vita la più austera e la più santa, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di viver sempre, se non col corpo, almeno col cuore staccati da questo mondo, e in continuo esercizio di mortificazione e di penitenza. Pater, Ave e Gloria

 

O glorioso S. Giovanni che foste il primo a riconosce e a proclamar Gesù Cristo per vero Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, otteneteci, vi preghiamo che il principale nostro studio sia quello di glorificar Gesù Cristo nostro Redentore, e di seguire fedelmente tutto ciò che egli si è degnato insegnarci. Pater, Ave e Gloria

 

O glorioso S. Giovanni, che aveste la gloria di essere il primo martire della nuova alleanza, sottoponendo colla maggior allegrezza il vostro capo al taglio micidiale, otteneteci, vi preghiamo, di essere sempre come voi disposti a sacrificare anche la vita per la difesa della verità e per la gloria di Gesù Cristo, affinché spezzando questa vita fragile ed infelice, ci assicuriamo dopo la morte la vita eterna e beata in compagnia di voi o Precursore beatissimo del Messia, non che di tutti gli Angioli e di tutti i Santi nella gloria del Paradiso. Pater, Ave e Gloria

 

martedì 27 agosto 2024

Il Santo del giorno


 


SANT'AGOSTINO DI IPPONA


 


Tagaste (Numidia), 13 novembre 354 – Ippona (Africa), 28 agosto 430


 


Sant'Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia - attualmente Souk-Ahras in Algeria - il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale al 387 il viaggio a Milano, città in cui conosce sant'Ambrogio. L'incontro si rivela importante per il cammino di fede di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di creare una comunità di monaci; dopo la morte della madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote e vescovo. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche - quest'ultime riflettono l'intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica parte della sua vita - sono tutt'ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come «Confessioni» o «Città di Dio», ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa. Mentre Ippona è assediata dai Vandali, nel 429 il santo si ammala gravemente. Muore il 28 agosto del 430 all'età di 76 anni. (Avvenire

lunedì 26 agosto 2024

IL Santo del giorno


 


27 AGOSTO


 


SANTA MONICA


 


Tagaste, 331 – Ostia, 27 agosto 387 


 


Nacque in una famiglia profondamente cristiana e di buone condizioni economiche. Le fu concesso di studiare e ne approfittò per leggere la Bibbia e meditarla. Sposatasi con Patrizio, un modesto proprietario di Tagaste (Numidia), non ancora battezzato, il cui carattere non era buono, e che spesso le era infedele, con il suo carattere mite e dolce ne poté vincere le asprezze. Nel 371 Patrizio si convertì al cristianesimo e si fece battezzare. Patrizio morì l'anno seguente; Monica aveva 39 anni e dovette prendere in mano la direzione della casa e l'amministrazione dei beni. Dette alla luce il figlio primogenito Agostino a 22 anni, nel 354. Ebbe un altro figlio, Navigio, e una figlia di cui si ignora il nome. Dette a tutti e tre un'educazione cristiana. Soffrì molto per la condotta dissoluta di Agostino. Quando egli si trasferì a Roma, decise di seguirlo, ma lui con uno stratagemma la lasciò a terra a Cartagine, mentre s'imbarcavano per Roma. Monica passò la notte in lacrime sulla tomba di san Cipriano (come narra lo stesso Agostino nelle Confessioni, V,8,15). Nel 385 poté imbarcarsi per Roma, e raggiunse il figlio a Milano, ov'egli ricopriva una cattedra di retorica. Il suo amore materno e le sue preghiere favorirono la conversione di Agostino, che ricevette le catechesi di sant'Ambrogio e fu battezzato il 25 aprile 387. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni.

domenica 25 agosto 2024

IL Santo del giorno


 


26 AGOSTO

 

SANT'ALESSANDRO DI BERGAMO

 

sec. IV

 

Patrono di Bergamo, vissuto a cavallo del III e IV secolo. Dopo essere stato comandante di centuria della legione Tebea, utilizzata prevalentemente in Oriente, è spostato in Occidente. Gli viene ordinato di ricercare i cristiani contro i quali è in atto una persecuzione. Di fronte al suo rifiuto e di alcuni compagni segue la decimazione, a cui riesce a salvarsi. Scappa a Milano dove però è riconosciuto e incarcerato. Grazie a san Fedele, che organizza la fuga di Alessandro, si rifugia a Como e infine, passando per Fara Gera d'Adda e Capriate, arriva a Bergamo. Qui, ospite del principe Crotacio, che lo aiuta a nascondersi, inizia la sua opera di predicazione e conversione di molti cittadini, tra cui i martiri Fermo e Rustico. Ma nel 303 Alessandro è nuovamente scoperto e catturato. Condannato alla decapitazione, muore il 26 agosto a Bergamo, dove ora sorge la chiesa di Sant'Alessandro in Colonna. (Avvenire

sabato 24 agosto 2024

Santi e Beati


 

25 AGOSTO

 

SANTA PATRIZIA

 

IV Secolo

 

S. Patrizia, nipote del grande imperatore Costantino, nacque in Costantinopoli il 340 dell'era cristiana. Allevata in corte e cristianamente educata dalla B. Aglaia sua nutrice, emise giovanissima il voto di verginità e, per esservi fedele, fuggì dalla casa paterna, portandosi a Roma, dove dal Papa Liberio ricevette il velo di sposa di Cristo. Morto il padre, tornò in Costantinopoli, e, avendo rinunziato alla corona imperiale, distribuì i suoi beni ai poveri e mosse verso i luoghi santificati dal Divin Redentore. Intanto sorpresa nel viaggio da una furiosa tempesta, approdò prodigiosamente a Napoli e si stabilì a Castel dell'Ovo, dove, dopo appena pochi mesi, colta da breve malattia, esalò il suo respiro nella pace dei Santi.  Per celeste rivelazione fatta alla B. Aglaia, il suo corpo fu posto sopra un carro tirato da indomiti tori, che attraversate senza alcuna guida le vie di Napoli, si fermarono innanzi al monastero dei Padri Basiliani, dedicato ai Ss. Nicandro e Marciano, ove Patrizia ancor vivente, segnando una croce sulla soglia, aveva detto: «Qui riposerà il mio corpo». Difatti là fu deposto e tumulato e vi rimase con le sue figlie, le Religiose, che da lei si dissero Patriziane o di S. Patrizia. Nel 1864, soppresso il monastero, le patriziane vennero concentrate in quello di S. Gregorio Armeno e con loro portarono, con altre preziosissime reliquie, il sacro corpo della loro fondatrice. Esso, chiuso in un'urna preziosissima d'oro e d'argento, ornata di gemme, è oggi venerato da numerosi e devoti visitatori, che spesso sono spettatori di un miracolo stupendo. Il sangue della Santa, uscito prodigiosamente dopo cento anni dalla sua morte da una gengiva da cui fu estratto un molare, rinchiuso ìn un'ampollina suggellata, rivive, fluisce, manifestando ancora una volta l'onnipotenza di Dio che ammirabile si dimostra nei Santi Suoi. Santa Patrizia è dal 1625 una dei 51 compatroni di Napoli. La sua festa cade il 25 agosto, mentre il martedì è il giorno della settimana che devozionalmente le è collegato.

DIRETTA MATER DEI WEB TV

IL Santo del giorno

  06 OTTOBRE   SANTA MARIA FRANCESCA   DELLE CINQUE PIAGHE DI GESU'   Santa Maria Francesca delle cinque piaghe, al secolo Anna Maria Ro...